Gasperini e l’udienza trappola a scoppio ritardato

Gasperini e l’udienza trappola a scoppio ritardato© Canoniero

Atalanta-Benevento, 12 maggio; Genoa-Atalanta, 16 maggio; Atalanta-Juventus, finale di Coppa Italia, 19 maggio; Atalanta-Milan, 23 maggio: queste sono le partite che la Dea giocherà senza avere Gian Piero Gasperini in panchina se il 10 maggio, il Tribunale Antidoping l’avrà squalificato per 20 giorni, come ha richiesto il procuratore Pierfilippo Laviani. Questi ha deferito l’allenatore per l’episodio risalente al 7 febbraio scorso. Il 10 maggio saranno trascorsi tre mesi e tre giorni dalla presunta interruzione del controllo antidoping a Zingonia, presunta sino a prova contraria poiché il regolamento dei controlli fuori competizione contempla anche «il completamento di una sessione di allenamento». Sottolineato che Gasperini respinge ogni accusa, forte anche di testimoni; che il test su Gosens è stato regolarmente eseguito con esito negativo; che lo stesso tecnico è talmente convinto delle proprie ragioni, da respingere il patteggiamento di dieci giorni, questa strana vicenda a scoppio ritardato pone una serie di interrogativi sul funzionamento di un sistema che non funziona.

Punto 1) se, sostiene l’accusa, Gasperini «ha insultato l’ispettore e ha inveito contro l’intero sistema antidoping», come mai gli era stata prospettata una squalifica di soli 10 giorni, cioè un diciottesimo della sanzione massima e ora, curiosamente, se ne chiedono venti, così da saltare le quattro gare che valgono una stagione? Punto 2) Come mai ci saranno voluti tre mesi e tre giorni per l’udienza che cadrà proprio nel periodo in cui l’Atalanta si giocherà la terza qualificazione consecutiva alla Champions e la seconda finale di Coppa Italia nelle ultime tre edizioni? Punto 3) Che razza di caccia alle streghe è quella che impedisce allo squalificato di avere contatti con tesserati per tutta la durata della sospensione? Vuol dire che Gasperini non potrebbe più allenare la sua squadra proprio nei venti giorni più importanti? Punto 4) Di ritardo in ritardo, sarebbe stato così arduo fissare l’udienza per il 24 maggio, all’indomani della conclusione del campionato? Eppure, il 16 marzo scorso, la prima udienza del procedimento sul caso tamponi Lazio venne rinviata al 26 marzo. O no?

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