Atalanta, profeta Lookman: perché è già nella storia

L’attaccante ha conquistato la Dea per il carattere, i gol e lo spirito molto ‘bergamasco’ con cui affronta il lavoro
Atalanta, profeta Lookman: perché è già nella storia© www.imagephotoagency.it

BERGAMO - Nell’Atalanta che ha aperto il 2023 con un rendimento offensivo impressionante (20 gol in 5 partite tra campionato e Coppa Italia) c'è un ragazzo nato in Inghilterra da genitori nigeriani che sta stupendo tutti. Per presentare Ademola Lookman è giusto partire dalla fine ovvero da un record che in pochi conoscono ma che rappresenta qualcosa di storico per l'Atalanta: nessuno, prima del classe 1997 prelevato in estate dal Lipsia per 9 milioni di euro, era mai riuscito a segnare tre doppiette consecutive con la maglia della Dea in competizioni ufficiali. Tra Salernitana, Spezia in Coppa Italia e Juventus l'esterno inglese ha fatto qualcosa di grandioso e i suoi numeri stagionali sono decisamente ottimi: 11 gol in campionato (secondo posto in classifica marcatori dietro a Osimhen), 13 se si considera anche la Coppa Italia con una media complessiva di una rete ogni 96 minuti. L'impatto di Lookman sulla serie A è stato forte, in estate quando venne ingaggiato dal Lipsia le sue capacità erano note agli osservatori più attenti ma l'obiettivo era quello di trovare continuità. Numeri alla mano, le cose vanno alla grande anche perché ai gol segnati vanno aggiunti tre assist, un autogol procurato (a Monza) e due rigori conquistati. La storia di Lookman è fatta di tanta semplicità.

La storia di Lookman

Nato a Wandsworth, da piccolo l'attaccante viveva a Peckham, quartiere di Londra noto per non essere proprio uno dei più facili della capitale inglese. Le cronache d'Oltremanica raccontano di un'infanzia semplice con gli insegnamenti della famiglia che hanno fortificato il carattere di un ragazzo disponibile al sacrificio, sempre pronto a lavorare sodo per migliorare e crescere. Papà e mamma pare che per lui volessero un futuro da avvocato, la determinazione di Ademola è sempre stata molto forte e l'obiettivo di diventare un calciatore professionista prioritario: dai banchi del St Thomas the Apostle College di Peckham al campo di allenamento del Charlton il passaggio è stato decisivo per spiccare il volo. La carriera dell'attaccante è passata anche da Everton, RB Lipsia, Fulham e Leicester, sempre con tante aspettative e qualche buon periodo ma senza mai riuscire a spiccare il volo verso il Gotha del calcio europeo. Sugli account social di Lookman si legge il motto “God is Great”, “Dio è grande”. Nel suo percorso di crescita c’è stato anche un grave lutto, poco più che adolescente perse il suo caro amico Anwalu e la fede è sempre stata un importante compagno di viaggio nella sua vita. Dopo aver giocato per le giovanili dell’Inghilterra, Lookman ha esordito lo scorso marzo con la Nigeria. Il nuovo direttore dell’area sport nerazzurra, Lee Congerton, ha portato all’attenzione dell’ad Luca Percassi e del direttore sportivo Tony D’Amico il profilo di Lookman, giocatore che conosceva già molto bene e che lo portò ad ingaggiarlo anche per il Leicester dal Lipsia. A Bergamo si sta facendo apprezzare per lo spirito con cui affronta il lavoro e per la crescita continua che mostra sul campo. «Gasperini è il miglior tecnico che ho avuto», ha raccontato a Dazn, numeri e prestazioni dimostrano che a Bergamo si trova davvero bene.

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