Atalanta, Koopmeiners: "Mi aspetto una Juve all'attacco"

Intervista al centrocampista olandese in vista della gara di domenica: "Con la squadra siamo sul pezzo, vogliamo un posto che vale l’Europa"
Atalanta, Koopmeiners: "Mi aspetto una Juve all'attacco"© ANSA

Il suo gol contro la Roma, quello del 3-1, è stato il 500° dell’Atalanta di Gasperini in Serie A. Appassionato di viaggi e innamorato della pasta, Teun Koopmeiners è tornato a disposizione dopo 6 settimane di stop e subito si è messo a fare calcio nel cuore del centrocampo nerazzurro.

Teun Koopmeiners, il suo ritorno in campo, per l’Atalanta, è importantissimo...

«Quando stai fuori e guardi tuoi compagni giocare, è dura. Li vedi allenare sul campo e tu sei in palestra, allo stadio sei bloccato in tribuna mentre loro sono sul prato verde che lottano. È molto particolare, vorresti giocare. Per fortuna ora è passato, sono tornato e mi sento davvero bene».

In mezzo, Gasperini, ha più soluzioni.

«Io, Pasalic, de Roon e Ederson siamo centrocampisti molto diversi. Io mi sento un giocatore “box to box”, nelle ultime partite ho giocato anche in una posizione un po’ diversa, possiamo dare equilibrio e maggiori soluzioni di passaggio. Davanti ma anche in uscita dalla difesa».

È già a 7 gol in campionato, contento?

«Un bel bottino. Non sono un giocatore d’attacco, il mio ruolo è più da centrale. Penso che ancora 1-2 reti da qui alla fine siano un buon obiettivo ma devo essere sincero: che arrivi un bel gol, come ad esempio a Bologna, o che batta bene un angolo da cui facciamo gol poco importa. Prima di tutto viene il risultato della squadra».

Mancano i suoi gol su punizione...

«È vero! In Olanda ne calciavo molte di più e i gol arrivavano, in due anni all’Atalanta credo ci siano state al massimo 2-3 punizioni da zone davvero interessanti».

Bisogna dire a Zapata e Hojlund di subire falli in punti del campo migliori?

«Magari! (ride, ndr)».

Il Mondiale in Qatar cosa le ha lasciato?

«Il sogno di ogni bambino che ama il calcio è arrivare, un giorno, a giocare il Mondiale. Non c’è nulla di più importante di questo per un calciatore. In Qatar c’era tutta la mia famiglia, è stata una grande esperienza che mi immaginavo esattamente come è stata. Per 5 settimane tutto il mondo guarda quella manifestazione. Straordinario».

Dopo 2 stagioni, a Bergamo secondo lei abbiamo visto il miglior Koopmeiners?

«Sono molto critico con me stesso, cerco sempre di dare il massimo e voglio migliorare. Ogni giorno. Si è visto in alcune circostanze il miglior Koopmeiners ma penso di poter fare ancora di più. Lavoriamo in continuazione per crescere, è fondamentale credo per ogni calciatore puntare a fare sempre qualcosa di più importante».

Solo 5 partite alla fine, come sta l'Atalanta?

«La serie A è un campionato molto difficile, in ogni partita devi essere al 100% altrimenti, se sei all’80%, rischi tantissimo. Siamo quinti e in corsa per fare qualcosa di grande. Credo che la squadra sia sul pezzo, il nostro obiettivo è quello di andare in Europa. Dobbiamo preparare una partita alla volta, senza pensare alla fine. Ora abbiamo la gara contro la Juve, sono una squadra forte che attacca da destra a sinistra con continuità. Credo che ne uscirà una bella partita».

Parliamo di lei. Ha scelto di abitare in Città Alta, nel cuore storico di Bergamo.

«Quando siamo arrivati qui, con la mia compagna Rosa e il nostro cane Luna abbiamo cercato una casa tranquilla, che avesse un po’ di giardino e che fosse adatta a noi. L'abbiamo trovata a Bergamo Alta, una zona della città davvero molto bella in cui ci piace passeggiare e dove incontriamo tanta gente che ti fa sentire il suo affetto ma senza esagerare. Stiamo davvero molto bene».

È vero che è un grande appassionato di viaggi?

«Verissimo. Uno dei viaggi più belli che abbiamo fatto è stato a Cuba, eravamo a L’Avana e lì sembra che il tempo si sia fermato. La scorsa estate abbiamo visitato la West Coast in America mentre in passato mi ricordo di un bellissimo safari in Tanzania. Prossimamente ci piacerebbe andare in Argentina o Brasile, anche Sri Lanka e Filippine mi stuzzicano».

In casa sua, da sempre, lo sport è il pane quotidiano…

«La nostra è una famiglia di sportivi. Mio padre Remco ad esempio ha giocato a baseball ma lavora anche nel campo della formazione di allenatori e sportivi. Mi ricordo che quando io e mio fratello Peer non avevamo partite, capitava di mettersi a fare altre discipline. Mi piace seguire anche tanto sport in tv, NFL e basket ad esempio. Sono un appassionato».

Cosa fa nel tempo libero?

«Mi piace uscire a passeggiare con Rosa e il nostro cane Luna, andiamo sulle rive del Brembo e giochiamo con lui. Qualche visita a Como e Milano ma anche un po’ di relax a casa, in giardino. Molto tranquillo».

Chiudiamo in cucina: il suo piatto preferito?

«La pasta, in Italia, è qualcosa di fantastico. Mi piace molto la carbonara, le lasagne e apprezzo anche i casoncelli, piatto tipico bergamasco. Anche alla mia compagna Rosa piacciono molto. Devo essere sincero: anche in Olanda si mangia ma una volta che l’hai provata qui da voi...».

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