Charles De Ketelaere ha ritrovato sorriso, gol e assist. Dopo aver salutato Milan con cui ha totalizzato quaranta presenze senza mai riuscire a essere determinante, il trequartista belga sta rinascendo con l'Atalanta, che se lo è assicurato con la formula del prestito oneroso (3 milioni di euro) con diritto di riscatto a 23 milioni più 4 di bonus e il 10 per cento sulla futura rivendita.
Si capisce che CDK sia un altro anche dalla tensione del suo volto, passato da corrucciato a essere solcato da ampi sorrisi, dalle parole proferite direttamente dal ritiro del Belgio.
De Ketelaere: "Cosa non ha funzionato al Milan"
De Ketelaere ha spiegato: "Quando arrivi in una nuova realtà c’è molto da fare. Adattarti al paese in cui ti trasferisci, al sistema di gioco del nuovo allenatore, imparare la lingua. Se al Milan non ha funzionato, però, è stata anche in parte colpa mia. Non è stata la stagione che mi aspettavo, ma non me ne pento".
Autocritica, ma non solo. "Entrare a partita in corso come spesso mi è successo non ha aiutato. Non sono un tipo esplosivo, mi sento meglio quando sono in campo per un periodo di tempo più lungo e posso entrare davvero nel flusso di una gara. Le critiche hanno fatto il resto. Non leggo sempre i giornali, cerco di isolarmi, ma comunque le senti e non resti indifferente. Non aver mai segnato è stato un problema: la gente chiede gol e assist, non guarda soltanto alla prestazione".
De Ketelaere: "Al Milan ero un centrocampista offensivo..."
La svolta targata Gasperini: "Sapevo che avrei avuto poco spazio al Milan. Per tutta l’estate ci sono state trattative di mercato. Volevo mettermi in mostra in un nuovo club. Non volevo andare al PSV o in altre squadre, semplicemente volevo l’Atalanta. A Bergamo sto giocando più alto, più vicino alla porta: in questo modo posso diventare di nuovo la migliore versione di me stesso. L’anno scorso, invece, ero un centrocampista offensivo. Al Milan ho comunque imparato molto, tatticamente ho maggiore esperienza".