Le parole di Maehle
Maehle ha spiegato: "Sono stato frainteso e tradotto male. Ho visto anche che c'erano alcuni che l'avevano interpretato nel senso che ero in prigione, e non l'ho detto affatto. Mi è stato chiesto se fosse un carcere e ho risposto: 'No, non voglio menzionare la parola carcere'". L'esterno, ora al Wolfsburg, ha poi spiegato di aver contattato ex compagni e fisioterapisti dell'Atalanta per una spiegare l'accaduto. Molti tifosi atalantini, infuriati, hanno scritto al giocatore: "Ci sono state molte reazioni da parte dei tifosi, ma lo capisco per come sono state tradotte le mie dichirazioni. Sono arrabbiato per il modo in cui sono state tradotte perché sono stato super felice del tempo trascorso a Bergamo. Ho imparato tantissimo da Gasperini, ovviamente lui è un allenatore diverso, ma mi sono divertito. E' stato detto anche che non avessi libertà e pretendessi più tempo libero. Sono molto turbato dalla traduzione, dall'incomprensione e dal modo in cui i tifosi mi vedono adesso" ha concluso Maehle.