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TORINO - Un atto quasi dovuto, più che una scelta, quello firmato dal presidente Vigorito con l’esonero di Baroni dopo le prime nove partite del campionato coincise con nove sconfitte. Del resto si è trattato di un record negativo che in qualche modo doveva registrare un rimedio significativo sotto diversi punti di vista. Al suo posto c’è De Zerbi, che ha esordito l’altra sera, nel turno infrasettimanale con un pareggio evaporato a Cagliari, all’ultimo secondo per il gol di Pavoletti, quando poco prima Iemmello aveva firmato il pareggio su rigore, nel recupero della partita. De Zerbi è chiamato a una vera e propria impresa se si pensa che, per esempio, lo score dei gol propone per il Benevento il numero 3 alla casella delle reti realizzate e il 24 per quelle invece incassate. Bisogna dunque lavorare su tutti i fronti: quello mentale e quello tattico. Certo, occorre riuscire a resettare il recente passato con tutte le sue sconfitte, provando ad eliminare le tossine che hanno inevitabilmente intaccato e indebolito la fiducia. Ma non soltanto.
Occorre trovare nuovi equilibri tattici, in maniera da proteggere in maniera più efficace un reparto arretrato che troppo spesso si trova in balia degli attacchi avversari, e aiutare le proprie punte in modo che abbiano un numero maggiore di palle gol da cercare di trasformare. Al momento De Zerbi deve fare fuoco con questa legna, poi, a gennaio, dopo la sosta di Natale, ecco che invece potrebbe pensare a soluzioni differenti se il club saprà dargli una mano, irrobustendo l’organico ricorrendo alla finestra invernale del calciomercato. Ovviamente sarebbe opportuno cercare di potenziare i tre reparti (difesa-centrocampo-attacco) cercando di portare a Benevento giocatori con la giusta dose di esperienza, che possano così rendere più agevole il compito di chi per la prima volta si sta misurando con il campionato di serie A che condanna al primo errore e non consente troppe retromarce.