Bologna, Mihajlovic: "Tifosi allo stadio a marzo. Orsolini non gioca col Benevento"

Il tecnico: "L'incontro con il Papa? Emozionante, porta fiducia"
Bologna, Mihajlovic: "Tifosi allo stadio a marzo. Orsolini non gioca col Benevento"© FOTO SCHICCHI

BOLOGNA - Cerca continuità dopo il successo di Parma, il Bologna di Sinisa Mihajlovic. Ma gli auspici del tecnico rossoblù non si fermano qui e toccano la voglia di normalità. Per domani, i tifosi stanno organizzando una fiaccolata in segno di vicinanza alla squadra e il tecnico spera di rivederli presto allo stadio. "I tifosi - ha detto alla vigilia della sfida col Benevento - ci sono sempre stati vicino e li ringrazio. Ci mancano, sono curioso di vedere come sarà tornare allo stadio con i tifosi. Penso che le prime partite saranno difficili come lo sono state le prime senza. Io penso che qui in Emilia-Romagna, grazie a Bonaccini, avremo i tifosi allo stadio a marzo, magari con i tamponi rapidi: potremmo essere la prima società in Italia a riavere i tifosi allo stadio". E' un auspicio, non una notizia e l'evoluzione del virus ad oggi rende difficile immaginare un ritorno del pubblico allo stadio in tempi così stretti. Anche Mihajlovic ne è consapevole: "Credo e spero - conclude - ma non ascoltate me".

L'incontro col Papa

Lunedì Mihajlovic ha incontrato Papa Francesco nel corso di un'udienza in Vaticano. "Siamo stati là tre ore. Sono andato là con mia madre e mia suocera e mi ha detto che avrebbero dovuto farmi santo subito perché mi ero portato dietro mia suocera. E' molto simpatico oltre che molto saggio. Non posso parlarne più di tanto perché è stata fatta una cosa per Discovery Channel con diversi personaggi, il cui obiettivo sarà quello di raccontare come uscire da un momento difficile". La malattia è la difficoltà superata da Mihajlovic affronta nell'incontro con Francesco: "Ha detto tante cose che fanno riflettere. Il Papa porta tranquillità e fiducia". E' pure un appassionato di calcio, il numero uno della Chiesa, che ha approfittato dell'incontro per scambiare due chiacchiere di pallone e sui calciatori argentini del Bologna: "E' un grande tifoso, mi ha raccontato di un portiere degli anni '20 che era il suo idolo e mi ha detto di salutare la squadra. Dei miei non conosce Dominguez, ma Palacio sì. E' stata una bella esperienza".

Verso il Benevento

"Barrow? Per affermarsi dovrà fare altre 6-7 doppiette, ma siamo contenti che sia sbloccato e speriamo che continui così. Dobbiamo ripetere la prestazione di Parma, con attenzione ai dettagli: ormai non è più una questione tecnico-tattica ma mentale, è questo che rende una prestazione vincente. Sansone è tornato a disposizione. Poli? E' pronto ma non posso fare a meno di Schouten, anche se è diffidato. Come diceva Garcia, è una lavatrice per i palloni sporchi. Pippo Inzaghi? E' un amico, gli scrissi prima ancora che mi chiamassero a sostituirlo, quando uscì la notizia sui giornali ma non era vero. Ricordo che venne alla mia partita d'addio due giorni dopo aver giocato contro il Liverpool, mi ha fatto molto piacere. In campo da avversari lo minacciavo, ma siamo molto legati. Sono contento che si sia ripreso. L'esonero capita a tutti, ora si è ripreso e sta facendo bene. Avrò piacere di rivederlo. Orsolini? Non giocherà, ci sarà di nuovo Skov Olsen. La gara d'andata col Benevento? Se la rigiochiamo altre 10 volte non la perderemmo di nuovo, spero che vada diversamente. Bisogna sfruttare le occasioni, senza perdere attenzione. Questo è dovuto anche alla mancanza di pubblico, che ti condiziona e ti tiene concentrato fino alla fine. Per cui ognuno di noi deve dare qualcosa di più. Ora restiamo concentrati sulla salvezza, che è il nostro obiettivo".

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