Serie A, Verdi tesoro del Bologna

Spiega Marocchi, voce di Sky: «I tifosi rossoblù sono per l’estetica, Simone significa bel gioco»
Serie A, Verdi tesoro del Bologna© www.imagephotoagency.it

TORINO - Non era ancora maggiorenne e già vestiva di rossoblù. Giancarlo Marocchi è stato a lungo un punto di riferimento nel Bologna: sei stagioni prima di passare alla Juventus, nel 1988, e altre quattro, una volta tornato in Emilia nel 1996. Logico, quindi, che il Bologna sia sempre nei suoi pensieri, anche oggi nel ruolo di opinionista per Sky. Marocchi ha un’idea chiara di quello che potranno fare i rossoblù in questa annata: «Migliorare la passata stagione, è quello che ha dichiarato Donadoni. E’ il suo terzo anno a Bologna. Il primo anno la gente era entusiasta; il secondo è andata così così, bene per i punti ma non per il gioco: non tutti erano contenti. In questo campionato ci deve essere voglia di stupire. La squadra si è comportata bene con Napoli e Inter, che è quello che vogliono i tifosi, al di là dei risultati». Bologna è piazza che sa dare tanto, ma che chiede altrettanto: «Sono esigenti, è nel loro dna. C’è il vezzo del bel gioco, si va allo stadio per quello. Il tifoso del Bologna vuole applaudire chi gioca bene. Si dedica all’estetica, è un aspetto che viene da lontano, da quella frase di Bernardini, da quando disse: così si gioca solo in paradiso».

CHE PORTIERI NEL SETTORE GIOVANILE!

GIOVANI DA SEGUIRE - Marocchi guarda anche più lontano, a quali possano essere le ambizioni future del Bologna: «Il calcio è in continua evoluzione: anche a Bologna è arrivato un padrone straniero, che ha indicato come lo stadio nuovo sarà il business del futuro. I rossoblù sono partiti prima di altre società con questa idea, in città c’è un appoggio totale per Saputo». Un futuro che passa dai giovani. Una volta Bologna li sfornava in serie: Marocchi stesso e Mancini prima di lui, per fare due nomi. «Prima i giovani venivano ceduti appena facevano qualcosa di buono... - se la ride l’ex centrocampista -. Adesso è il vanto della società, ci tengono a far sapere di aver tenuto Di Francesco oppure Verdi. Ecco, Verdi rispetta i canoni estetici bolognesi, con quel tocco di palla... Di Francesco sembra più pragmatico, più efficace, Verdi più bello. Meglio averli entrambi, comunque». Senza dimenticare Masina, poi: «Masina potrebbe dedicare dieci anni ai colori rossoblù, è uno affidabilissimo, che non scende mai sotto il 6.5 come rendimento, pur con i suoi difetti». Ed è sbucato Okwonkwo nell’ultima giornata, con la rete del pareggio con il Sassuolo: «Me lo dicevano in continuazione i miei amici, occhio a questo ragazzo. Un gol ti cambia la percezione delle cose, in un derby è poi qualcosa di più». E Donadoni, in tutto questo? «Ha molto molto feeling con la proprietà ed è importante. E’ un bravo allenatore, ma occorre anche tenere conto di quello che è stato. Ed è un piacere avere a Bologna un tecnico dal passato come il suo».

CON SAPUTO OBIETTIVO STADIO

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