Mihajlovic esclusivo: "Quelle mie tre ore con il Papa"

L'allenatore del Bologna, che ha conosciuto il Pontefice Francesco, svela com'è andato l'incontro: "Il tempo è volato: le sue parole ti segnano dentro"
Mihajlovic esclusivo: "Quelle mie tre ore con il Papa"

Buongiorno Sinisa Mihajlovic. Lei ha avuto la fortuna un mese fa di incontrare Papa Francesco nell’ambito di un lungo incontro organizzato dal canale televisivo Nove con altri 5 personaggi famosi e persone protagoniste di storie emozionanti. Visto da vicino che sguardo ha, che cosa le ha comunicato attraverso gli occhi e le parole?

«Sicuramente è stata una esperienza indimenticabile. Io ero stato da Papa Wojtyla tre volte mentre questa era la prima con Papa Francesco. Ho avuto una grandissima impressione perché è un uomo saggio, simpatico e anche con la battuta pronta. Sono andato con mia moglie e mia suocera e quando le ho presentate mi ha detto, “Ti dovrebbero fare santo subito visto che ti sei portato anche la suocera!”. È stato un incontro durato quasi tre ore e lui è stato gentilissimo con tutti. Ha ascoltato tutte le nostre storie, di persone che con la forza di volontà o la fede sono riuscite a superare montagne difficilissime, io per la malattia, una signora per il fatto che aspetta da tanti anni il marito in carcere per mafia, un altro che aveva perso tutto per le scommesse e a ognuno di noi ha dato la sua opinione e sono rimasto colpito dai suoi pensieri. Io sono metà ortodosso e metà cattolico però, dai, il Papa è il Papa. Ora sono arrivate le foto di quel giorno e le voglio incorniciare per appenderle».

C’è una frase del Papa che l’ha colpita particolarmente?

«Per tutti noi ha fotografato in maniera perfetta ciò che avevamo vissuto. Ho ricevuto la sensazione di avere di fronte un uomo con una saggezza enorme. Lo dimostra anche il fatto che siamo stati tre ore ma a me il tempo è sembrato volare, mi è parso che sia durato cinque minuti. Ero incuriosito a sentire anche queste storie forti degli altri presenti e poi il commento del Papa con parole non giuste, ma perfette. Ho capito la grandezza della persona, ha davvero qualcosa in più. Quando lo senti parlare, per quello che dice e come lo dice lascia un segno dentro di te. Subito».

(...)

Ritorniamo per concludere al suo incontro con il Papa. Un Papa moderno, molto dinamico e attivo. Volendo usare una metafora calcistica, per il suo modo di agire lo vedrebbe meglio in porta, a centrocampo o in attacco?

«Il Papa è un tuttocampista, può ricoprire ogni ruolo. L’importante è che stia in campo. Farebbe la differenza».

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