Mihajlovic: "Juve? Sulla carta non c'è partita, ma ce la giochiamo"

Il tecnico del Bologna: "Anche in Milan-Cagliari non ci sarebbe dovuta essere gara, ma è terminata 0-0... Sicuro manderanno un arbitro giusto"
Mihajlovic: "Juve? Sulla carta non c'è partita, ma ce la giochiamo"© ANSA

VERONA - "L'analisi della partita? Abbiamo assistito ad una gara equilibrata ma noi siamo scesi in campo poco concentrati, tipico delle gare di fine stagione e in cui non c'è nulla in palio: fare certe prestazioni diventa difficile". Queste le parole dell'allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic, dopo il 2-2 ottenuto dai suoi ragazzi sul campo del Verona denotando la poca concentrazione dei rossoblù e l'equilibrio visto sul terreno di gioco. Mihajlovic ha voluto elogiare anche i 3 giovani che ha fatto esordire: "Urbanski? Lo vedo simile ha Pjanic: è meno fisico ma ma ha una gran visione di gioco, Amey ha grande carattere e sa giocare con ambo i piedi mentre Raimondo si muove come un centravanti di grande prospettiva: possono andare lontano ma non devono credere di essere già arrivati"

Juve? Sulla carta non c'è partita...

L'ultima di campionato per il Bologna sarà contro la Juve: Mihajlovic la vede così: "Sono sicuro che ci manderanno un arbitro come si deve, questo è sicuro. Ultimamente abbiamo avuto un po' di esordienti e hanno fatto danni. Di sicuro metteranno un arbitro giusto, tra Valeri, Giacomelli, un altro, quello là... questo sono sicuro, ci posso scommettere. Poi la partita si giocherà. Sulla carta neanche c'è partita. Noi vediamo, andiamo e giochiamo, vediamo quello che si fa. Anche ieri in Milan-Cagliari non ci sarebbe dovuta essere partita, poi è finita 0-0. Nel calcio può succedere questo: il bello è che tutte le partite iniziano sullo 0-0 e poi vediamo come finiscono".

Ravaglia e Vignato

"Vignato e Ravaglia? Vignato ha testa e qualità: può giocare ovunque: uno con la sua umiltà e personalità fa piacere averlo in squadra mentre Ravaglia deve migliorare nella costruzione da dietro se si tratta di giocare con i piedi perchè, a volte, sbaglia l'uomo da servire ma non mi preoccupo perchè è solo alla sua terza presenza e non era semplice affrontare una squadra che pressa alto come il Verona". Il ritorno al Bentegodi: "Sicuramente quando sono sceso nel tunnel mi sono ritornate le emozioni, ho avuto le lacrime agli occhi. Vedendo quelle scale che quasi due anni fa mi sembravano infinite, oggi le ho superate abbastanza bene. E l’area tecnica mi sembrava piccolissima".

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