BOLOGNA - L'Inter è il passato: per il Bologna il presente si chiama Genoa. Questo è l'unico modo per i rossoblù di metabolizzare la duara sconfitta contro i nerazzurri e ripartire: "La partita con l'Inter - ha spiegato Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa - ci ha insegnato che se in campo non hai il giusto atteggiamento le top ti fanno sei reti. Ma a parte questo bisogna vivere tutto con equilibrio e cercare sempre di imparare. Abbiamo capito quali errori tattici abbiamo commesso: abbiamo pagato ogni più piccolo errore. Dobbiamo imparare a sputare sangue. Sei gol di scarto non ci stavano, ma a volte piò succedere. Ora però dobbiamo pensare al Genoa, che affronteremo in casa nostra e che servirà per riscattarci. La nostra mentalità rimane sempre la stessa, anche se in base all'avversario proponiamo diversi accorgimenti. Prendere gol non piace a nessuno, ma succede: non per questo dobbiamo cambiare la nostra mentalità". Obiettivo vittoria, dunque. Senza però dimenticare il valore dell'avversario: "Il Genoa è una buona squadra - sottolinea il tecnico - ma se vogliamo rimanere nella parte sinistra della classifica dobbiamo vincere queste partite. Non c'è niente di scontato, soprattutto quest'anno che c'è grande equilibrio. Contro qualsiasi squadra di Serie A se non si mette attenzione, concentrazione ed equilibrio si rischia. Abbiamo dimostrato di sapere cosa fare, ora dobbiamo solo ripeterci".
"Arnautovic? Ci permette di attaccare in modi diversi"
Serviranno risposte importanti dai giocatori, soprattutto da quelli di maggiore esperienza: "Arnautovic ha giocato tre gare in Nazionale - spiega Mihajlovic - e può farlo anche qua. Deve entrare in condizione e giocando sempre può essere un problema. L'importante è che non si faccia male, poi lo gestiremo. Ha avuto un lutto familiare ma ci teneva a giocare contro l'Inter, nonostante non fosse proprio presente mentalmente. Con lui possiamo giocare in diverse maniere: più che con i cross alti, con quelli bassi, anche se è alto 1.90. Orsolini? Avevo bisogno di esterni più propensi alla copertura difensiva. In questo senso Sansone e Skov Olsen sono state le scelte rispetto a Barrow e Orsolini". I problemi, dunque, non sono in attacco, ma in altre zone del campo: "Ci sono dei reparti in cui possiamo permetterci di cambiare - ammette il serbo - mentre in altri no. Cambieremo dove potremo: stanno tutti bene tranne Schouten e Kingskey. Vorrei cambiare il meno possibile: lo farò solo dove non perderò qualità. Non faccio esperimenti".