La Juventus con Tudor ha ripreso a correre: 7 punti in tre giornate e, soprattutto, ha ritrovato tanto entusiasmo per provare a raggiungere l'obiettivo quarto posto che vuol dire qualificazione alla prossima Champions League. Le differenze con Thiago Motta si sono viste sin dalla prima gara all'Allianz, a partire dal modulo ma anche dalle movenze in panchina del tecnico croato. La capacità di saper entrare nella testa del gruppo e di spiegare, chiaramente, la juventinità. Un Dna riconoscibile da chi ha vissuto lo spogliatoio e ha saputo coglierne gli aspetti più profondi. Lo stesso Pagliuca, ex portiere del Bologna, ha sottolineato questo aspetto al Resto del Carlino.
Pagliuca e le differenze Motta-Tudor
"Lo dico? Per noi era meglio se rimaneva lo Stranino. Tudor è un allenatore quadrato, che ha sempre fatto bene dovunque è andato. La sua Juve è già più lineare di prima, si vede che c’è la mano di un allenatore che ha rimesso a posto un po’ di cose". Non utilizza giri di parole Pagliuca per commentare l'avvicendamento che ha interessato la panchina bianconera solo poche settimane fa. Una scelta maturata a seguito di una caduta verticale della gestione Thiago Motta, dopo un buon inizio. L'ex portiere è rimasto sorpreso: "No, non me lo aspettavo perché pensavo che andando alla Juve non dico che avrebbe limato il suo carattere, quello è impossibile: però immaginavo che non avrebbe rifatto pari pari le cose che faceva a Bologna". E aggiunge una sottolineatura importante nei confronti dell'ormai ex bianconero: "Thiago è bravo ma se non cambia il ruolo ai suoi giocatori non sta bene. Qui però se lo poteva permettere, alla Juve no: là se sbagli due partite ti mettono subito in croce. E lui ne ha sbagliate più di due...".