Il Brescia vuole la salvezza con gli italiani

Cellino per il futuro punta sul vivaio, e manca poco al rientro di Balotelli
Il Brescia vuole la salvezza con gli italiani© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

BRESCIA - E' il Brescia la squadra più italiana del campionato di Serie A. Con 20 giocatori indigeni sui 28 della rosa, su tutti il colpaccio Balotelli, l'undici di Eugenio Corini può già festeggiare un primato. Non da poco, considerata la tendenza che da anni vige nel campionato di casa nostra. A seguire il Lecce con 19 poi Milan e Torino con 17. La squadra con meno giocatori italiani in rosa è l'Atalanta: solamente 4. Anche questo è derby e anche in questo senso il derby è già cominciato. Cellino in estate è andato a pescare all'estero, prendendo giocatori semisconosciuti (il portiere finlandese Joronen, il difensore venezuelano Chancellor, il centrocampista ceco Zmrhal, l'attaccante francese Ayè), ma ha anche confermato il blocco che l'anno scorso ha dominato la Serie B: da Donnarruma a Torregrossa (all'esordio nel massimo campionato), da Sabelli e Martella (due che hanno già assaggiato la A e che ora vogliono tenersela stretta). Ma nella rosa ci sono anche due giocatori che fino a poco fa militavano nei dilettanti (Cistana) oppure in Serie C (Bisoli).

Sono quest'ultimi la dimostrazione che è giusto tenere sotto osservazione tutto il panorama tricolore per poi presentare nel massimo campionato quelle che da scommesse possono diventare autentiche realtà. Nell'ultimo giorno di mercato Cellino ha poi rimpolpato una rosa che necessitava di ancora un po' d'esperienza con due ex nazionali: Matri e Romulo. La strada è tracciata. La controtendenza del Brescia farà anche proseliti? Intanto il ct Mancini, che aspettando Balotelli ha già portato Tonali in panchina con Armenia e Finlandia, guarda alla Leonessa come a un modello.

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