Brescia, contro il Lecce un occhio al passato

I veleni per la scorsa stagione in B infiammano l'attesa per la sfida salvezza. Gli uomini di Corini cercano continuità
Brescia, contro il Lecce un occhio al passato© LAPRESSE

BRESCIA - Come una finalissima. La partita che attende il Brescia sabato contro il Lecce viene preparata alla stregua di un match delle grandi occasioni. Sarà l'occasione per testare i miglioramenti fatti registrare nella gara di Ferrara con la Spal, che ha riportato le rondinelle alla vittoria dopo 78 giorni dall'ultima volta e dopo che avevano collezionato sei sconfitte consecutive. E' davvero fuori dalla crisi questo Brescia oppure al "Mazza" c'è stato un episodio isolato? Battere anche il Lecce aiuterebbe a mettere la crocetta sulla prima casella. E' uno scontro diretto, con i salentini a +5 in classifica, che ripropone anche il duello della scorsa stagione quando le due squadre duellarono fino alla fine per il primo posto della serie cadetta che poi il Brescia conquistò comunque con una giornata d'anticipo. Le rondinelle rimasero davanti per tutto il girone di ritorno, mentre la squadra di Liverani giocò di rincorsa e alla quart'ultima giornata ci fu anche lo scontro diretto al Via del Mare vinto dal Lecce 1-0. Una partita carica di tensioni, che si trascinavano dalla gara d'andata quando gli uomini di Corini riuscirono a vincere in rimonta 2-1 e con un gol dell’esperto difensore Gastaldello in pieno recupero e nel quale il Lecce masticò amaro, in particolare per una mancata espulsione di Tonali.

Tra Brescia e Lecce ci furono anche duelli verbali, con qualche frecciata a distanza fino appunto al regolamento dei conti. I giallorossi nel finale vinsero quindi lo scontro diretto, ma i biancazzurri portarono a casa per primi la promozione aritmetica e a seguire anche il primo posto del campionato di serie B. A Lecce c'era chi sosteneva che il Brescia nel corso della stagione avesse goduto di troppi calci di rigore e che segnasse troppi gol negli ultimi minuti, insomma che fosse più fortunato che bravo, e inoltre in terra salentina era radicata la convinzione che anche se le rondinelle potevano vantarsi di essere davanti in classifica, erano comunque gli uomini di Liverani a mostrare in campo il calcio migliore. 

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