Coronavirus, mistero Cellino: il tampone è negativo

Il patron del Brescia sta trascorrendo la quarantena in Sardegna in totale isolamento
Coronavirus, mistero Cellino: il tampone è negativo© AG ALDO LIVERANI SAS

BRESCIA - Oggi Massimo Cellino saprà se dovrà rimanere ancora in quarantena per sconfiggere il coronavirus oppure se potrà tornare a contatto quantomeno con i suoi famigliari. Il presidente del Brescia è a Cagliari da una decina di giorni dove si è già sottoposto a due esami: «Quello del sangue - racconta Cellino - ha detto che sono positivo mentre il tampone ha dato la negatività». Oggi quindi Cellino si sottoporrà a un nuovo, decisivo tampone per saperne di più. Il presidente biancoazzurro ripete: «Io sto bene». Ma la preoccupazione comunque c’è. «Il fatto che abbia avuto una positività e una negatività - dice Cellino - dimostra quando sia strano e indecifrabile questo virus». Il patron delle rondinelle era volato in Sardegna una decina di giorni fa. «Sono stato chiuso in casa a Padenghe per 23 giorni - spiega - e ho quindi avuto l’autorizzazione della Protezione Civile di poter andare a Cagliari con un volo privato partito da Malpensa. Mia moglie è venuta a pren dermi sotto l’aereo. Non sono entrato in contatto con nessuno e mi sono isolato anche dai famigliari».

Cellino: "Il Brescia non giocherà più"

Dopo qualche giorno sull’isola ha deciso di sottoporsi agli esami all’ospedale Santissi ma Trinità di Cagliari e quindi ha avuto il doppio esito. Intanto il suo Brescia deve prepararsi alla ripartenza degli allenamenti, se verrà confermata la data del 4 maggio. Le rondinelle hanno un Centro Sportivo a Torbole Casaglia dove possono usare 4 campi e 2 ampi spogliatoi, utilizzando le strutture del settore giovanile che è fermo. C’è il problema di dove portare a dormire la squadra: tutti gli alberghi sono chiusi. Ma Cellino ribadisce di non voler giocare: «Farò allenare i miei giocatori a maggio affinchè non si atrofizzino i muscoli poi li manderò in vacanza. Le prime dieci squadre del campionato vogliono riprendere per spartirsi 180 milioni. A Brescia la gente continua a morire e io per rispetto non voglio più giocare. Ripartire dalla B non sarà un problema, mi sto già organizzando».

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