Serie A Cagliari, Maran: «La vicenda Kean non fa bene a squadra e città»

Il tecnico dei sardi: «Ma non voglio più parlarne, condivido la nota del nostro presidente. La Spal è una squadra in salute guardando i loro risultati: sarà uno scontro diretto»
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CAGLIARI - Il tecnico dei sardi Rolando Maran ha parlato nella consueta conferenza stampa di vigilia: il prossimo avversario sarà la Spal, diretta concorrente per la salvezza. “Abbiamo dovuto disputare tre partite in nove giorni, voglio prendermi il tempo necessario per capire come stanno tutti”. Il tour de force ha lasciato dei dubbi di formazione per ma il focus torna prima sulla gara con la Juve: Ho rivisto la partita, avevamo le energie giuste, non siamo riusciti a fare quel che volevamo per la determinazione con la quale la Juventus ha affrontato l'impegno. Ha fatto valere tutte le sue qualità tecniche e fisiche, contro queste squadre bisogna sperare che non siano al cento per cento. Abbiamo però confermato di essere in salute. Vicenda Kean? Mi sono ripromesso di non parlarne più, perché questa situazione non sta facendo bene a Cagliari e al Cagliari. Tutto quello che dovevo dire l'ho già detto a fine partita. Poi il presidente Giulini ha diffuso una nota che condivido appieno”.

SQUADRA IN SALUTE - Spal? Incontriamo una squadra che sta bene, lo dimostra quanto sta raccogliendo, però stiamo bene anche noi. Al di là del risultato di martedì, stiamo vivendo un momento positivo e dobbiamo portarlo in campo domani. La Spal concede pochi spazi, è una squadra equilibrata che spesso tiene tutti gli uomini dietro la linea della palla. Dovremo avere lucidità, pazienza e tanta carica agonistica, ingredienti fondamentali per una partita come questa. Per noi è una gara importante, non tanto perché è uno scontro diretto ma perché manca poco alla fine del campionato e le partite ora possono avere un peso diverso. La nostra classifica cerchiamo di migliorarla ogni settimana, non importa il nome dell'avversario. Salvezza? Dietro stanno correndo tutte, sarà un finale intrigante. Facciamo la corsa su noi stessi, con ottimismo, senza vedere il risultato degli altri. 40 punti? Non ho mai fatto tabelle, vado oltre: dobbiamo cercare di tenere distanti i posti più pericolosi, vediamo quanti ne basteranno. Vogliamo comunque arrivare il più in alto possibile - conclude Maran-”.

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