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CAGLIARI - In attesa del fatidico cambio di marcia, il Cagliari continua a scrutare l’orizzonte per ritrovare la luce che pare non arrivare mai e non riesce a scrollarsi di dosso quella paura ormai atavica di non farcela. Dietro l’angolo un trittico di partite che dovranno certificare quale sarà il futuro: due di seguito in casa (Atalanta e Torino) e poi la trasferta a Crotone nell’ultima domenica di febbraio. A parte la formazione di Gasperini, i rossoblù avranno di fronte concorrenti dirette nella lotta per la sopravvivenza. Solo dopo questo “mini-ciclo” si avranno risposte in merito alla collocazione definitiva di una squadra costruita con ben altre intenzioni. Di Francesco è stato messo in condizione di usufruire di ulteriori varianti tattiche dopo il mercato di gennaio. A parte Nainggolan, cavallo di ritorno e finora “top player” solo nelle intenzioni, ci sono Duncan (ora fermo per una distrazione ai flessori) e Asamoah (appena tornerà in condizione dopo la lunga inattività). Entrambi possono tamponare alcune evidenti falle in rosa.
Il primo ha quelle doti da mediano-incontrista che mancavano nella prima parte di una stagione amorfa. Il ghanese, invece, avrà il compito di agire nella catena di sinistra al posto di Lykogiannis, elemento dal rendimento troppo alterno. La duttilità di Asamoah potrebbe consentire al tecnico di utilizzarlo in altre porzioni del campo, nella zona nevralgica, laddove se ne presenti la necessità. L’arrivo di Rugani nella linea arretrata va poi a colmare un vuoto palese. Ha le caratteristiche per agire con successo nella difesa a 3 attualmente nella testa di Di Francesco, soprattutto in concerto con Godin, con l’uruguaiano che anche in casa Lazio ha mostrato evidenti segni di ripresa.