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CAGLIARI - Un Cagliari d’altri tempi. Mai in stagione 3 vittorie consecutive e per di più così ravvicinate. Percorso neppure tanto scontato, considerato che i rossoblù hanno ottenuto queste affermazioni contro il Parma, una ex concorrente diretta che dopo la sconfitta interna col Crotone ha virtualmente salutato la massima serie, poi in casa dell’Udinese, la quale domenica ha addirittura straripato a Benevento, e poi con una Roma con tante riserve, ma sempre insidiosa e temibile. Mister Semplici ha finalmente trovato la chiave di volta proprio nel momento topico di un torneo disputato a basso regime di giri. La classifica è stata rimessa in piedi ed ora le fortune del Cagliari non dipendono dai risultati degli altri, ma solo da quello che la squadra produrà. Semplici ha saputo costruire un complesso dalle mille risorse, capace di sopperire all’assenza di Nainggolan.
La tattica e la forza del gruppo
La crescita esponenziale di Marin, la costanza di Nandez e le realizzazioni di Joao Pedro hanno ammortizzato una mancanza che pareva poter influire sul rendimento complessivo. Leggere il confronto con la Roma in chiave tattica ha poi reso giustizia a quelle che sono le idee tutt’altro che malsane di un tecnico come Semplici, più operaio, più adatto alla “bagarre” per non farsi travolgere dall’ansia tipica di chi si deve salvare. Contro la Roma ha tirato fuori dal cilindro un 3-4-1-2 che diventava 3-4-3 perché Joao Pedro si alzava sulla medesima linea di Pavoletti e Simeone. Il “Cholito” è stato inserito proprio al posto di Nainggolan e Semplici ha mostrato una spavalderia tattica che ha preso in contropiede l'avversario. Un altro attaccante (Simeone) al posto di un centrocampista certificato (Nainggolan) significa puntare apertamente al bottino pieno.