TORINO - "Ho quasi appeso le scarpette al chiodo. Manca ancora un'ultima partita e quindi giocheròl'ultima gara della Serie A della mia carriera. Il mio presidente mi ha permesso di decidere quando smettere perchélui mi ha sempre detto che mi avrebbe rinnovato il contratto". Queste le parole di Sergio Pellissier, intervenuto durante la trasmissione 'Si gonfia la rete' di Radio Crc. Il capitano del Chievo Verona prosegue: "Poi però, dopo una retrocessione del genere e la necessità di ripartire con un nuovo progetto, ho pensato fosse giusto farmi da parte e magari continuare a dare il mio contributo in altri ruoli".
DI CARLO, L'ELOGIO A PELLISSIER
CARRIERA - Pellissier continua: “È vero, ho segnato tanti gol, alcuni pesano più di altri e forse il gol più importante l'ho segnato in Nazionale, diciamo che è stata la ciliegina sulla torta. Non sono un fenomeno, ma mi sono sempre impegnato tanto e negli anni sono cresciuto e migliorato e non è detto che se avessi giocato in una grande squadra avrei giocato fino a 40 anni, magari in un altro club avrei smesso prima. Invece, al Chievo ho disputato una bella carriera, diciamo che la mia carriera è stata un'impresa. Non posso recriminare nulla, sono contento di aver giocato al Chievo che col suo presidente mi ha dato tanto".
ESTERO - L'attaccante del Chievo prosegue: "Dobbiamo imparare tanto dal calcio estero perché anche le piccole dovrebbero poter ambire allo scudetto e se ci fosse più equilibrio sarebbe certamente più bello. Il calcio italiano deve tornare ad essere quello di una volta, adesso lo stanno un po' pilotando e questo non è giusto perché non è questo il calcio che vogliono gli sportivi. Adesso voglio godermi l'ultima partita della mia carriera e poi penserò al mio futuro".