COMO - Como sogna con la proprietà indonesiana. Dopo aver chiuso un mercato invernale da 60 milioni di euro, la società ha presentato ieri in Comune l’atteso progetto di riqualificazione dello stadio Sinigaglia, che altro non è che la “fase 2” del piano sviluppo. Conquistata la Serie A, infatti, ora è necessario sostenerla con uno stadio adeguato, moderno, più capiente – stimati più di 15mila posti -, che non stravolga la vista sul lago. E che possa dare lo slancio per affrontare sfide italiane, in Serie A, ed europee. Perché è lì che vuole andare a parare il club, come ha confermato indirettamente alla chiusura del mercato il ds Charlie Ludi: "L’ambizione della società? Illimitata". E con un mercato di riparazione da 60 milioni – con un’offerta da capogiro al Milan da 40 milioni di euro per Theo Hernandez, rimandata al mittente però – può spaventare la costruzione di uno stadio, ossia l’investimento decisivo per la sostenibilità del club stesso?
Como, prima la salvezza e poi l'Europa
Molto del futuro del Como, però, passa dalla salvezza. La classifica per ora non autorizza a rilassarsi. Ma il mercato, è stato pensato per consentire al fulcro del progetto sportivo, l’allenatore Cesc Fabregas, di far approdare la squadra in porti sicuri. E, dall’anno prossimo, cominciare a guardare più in alto. "Abbiamo un progetto, ossia creare una squadra giovane e talentuosa, che possa crescere negli anni e diventare forte, con un’identità e capace di competere anche in palcoscenici diversi", ha detto Fabregas recentemente. E se per la salvezza (prima) e l’ascesa (successivamente) servono rinforzi, ecco spiegata la rivoluzione d’inverno. Senza rinunciare al colpo ad affetto come lo svincolato Dele Alli, il Como ha regalato a Fabregas altri nove nuovi giocatori, praticamente tutti acquistati: il portiere Jean Butez (2 milioni), l’esterno d’attacco Assane Diao (12 milioni, 2 gol già realizzati), il centrocampista Maxence Caqueret (17 milioni) come assaggio nelle battute iniziali del mercato, per poi andare a fondo negli ultimi giorni con il prestito secco del terzino sinistro Alex Valle e il prestito con opzione a 9 milioni di Jonathan Ikonè, l’acquisto dei terzini destri, Mergim Vojvoda (2,5) e Ivan Smolcic (1,6), fino ai due colpi di lunedì, le punte Tasos Douvakis (13 milioni nelle casse del Celta Vigo) e Ivan Azon (2,5). Ovviamente, in tanti hanno salutato: Alberto Cerri, Federico Barba e Alì Jasim i primi a partire, nel finale si sono definiti i trasferimenti a vario titolo di Marco Sala (Lecce), Andrea Belotti (Benfica), Emil Audero (Palermo), Ben Kone (Frosinone), Luca Mazzitelli e Simone Verdi entrambi al Sassuolo.