Empoli, Andreazzoli teme gli arbitri: "Non siamo l'Inter, ma vogliamo lo stesso trattamento"

Il tecnico alla vigilia della gara di San Siro: "C'è un po' di timore, San Siro può condizionare. Firenze? Spero sarà tutto regolare, ma penso ai nerazzurri. Spalletti? Ci conosciamo bene, con lui ho trovato il calcio che conta"
Genoa: Andreazzoli (nuovo)© FOTO MOSCA

EMPOLI (FI) - Aurelio Andreazzoli, tecnico dell'Empoli, ha parlato alla vigilia della gara di San Siro con l'Inter, fondamentale per entrambe le squadre: i toscani devono salvarsi, ma i nerazzurri vogliono centrare la qualificazione in Champions: "Sarà una grande partita sia per noi che per loro. Speriamo che alla fine della gara potremo essere contenti tutti e due. Spalletti? Ci conosciamo bene - prosegue -, ma io e lui in questa gara incideremo meno del minimo, saranno i calciatori ad essere importanti. Come stiamo?  Siamo soddisfatti di quello che è stato fatto, anche se ho rammarico perchè qualcosina in più si poteva fare. Dispiace interrompere un lavoro che poteva darci ancora altre soddisfazioni. Inter? Ha numeri eccellenti e calciatori importantissimi. Lo stadio può contenere due volte la città di Empoli, e tutto questo sarà bello. Ne parlavo con i ragazzi, non è da tutti i giorni disputare gare del genere. Dovremo affrontarli con il piglio di chi va a fare qualcosa di importante, senza ansie, ma con il gusto di andare a giocare una gara da ricordare".

Arbitri e timori

"Condizionamenti arbitrali da parte del pubblico? Il pubblico non sarà altro che uno stimolo a far meglio, ma si, temo i condizionamenti arbitrali: l'Empoli non è l'Inter. Leggevo in settimana un'intervista  ad Arrigo Sacchi, che ritengo padre di tutti gli allenatori italiani, dove sosteneva che gli italiani tolgono il cappello davanti ai direttori di banca, ma non guardano e non salutano l'usciere. il compito degli arbitri è particolare e non è quello di non sbagliare, perchè è umano, ma non devono subire condizionamenti e ripeto che noi non siamo l'Inter, e viceversa. Penso che involontariamente ci potrà essere, anche se non in malafede, ma pretendo di essere trattato alla stessa maniera in cui viene trattata una squadra importante come l'Inter. Poi accetto tutti i possibili errori. Io in A grazie a Spalletti? Io gli devo molto, mi ha fatto entrare nel calcio che conta, abbiamo lavorato bene insieme. Se sono all'Empoli per suo merito non lo so, il presidente si è già espresso, ma vedo che ancora rimane questa cosa, chiedetelo al presidente. Caputo? Sta come la scorsa settimana, fa lavoro differenziato in palestra, non può mettere le scarpe e lavora sulla forza. Non si è allenato con la squadra, partecipa in maniera visiva, di più purtroppo non può fare, ma darà il suo contributo. Regolarità nella gara di Firenze? Non ci voglio neanche pensare, non è nel mio modo di intendere le cose, presumo e mi aspetto che sia tutto regolare, ma non è un mio problema, io sarò a Milano. Ho già le mie preoccupazioni per l'Inter. Fioretto? Ti aiutano a sopportare l'attesa e creare la necessità di fare un sacrificio per avere un premio. Noi li abbiamo già fatti, poi se ci sarà da fare qualcosa che ci consentirà di stare insieme, ben venga, sarà qualcosa in bici con il mio gruppo - conclude Andreazzoli -".

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