Andreazzoli parla la lingua di Allegri: la citazione sull'ippica prima del Toro

Le dichiarazioni dell'allenatore dell'Empoli in conferenza stampa alla vigilia del match contro i granata

Dopo due pareggi di fila contro Genoa e Lecce, ora per l'Empoli l'ostacolo da superare è più alto: i toscani se la vedranno fuoricasa contro il Torino di Juric. I granata sono in un buon momento, ma Andreazzoli vuole giocarsela. L'allenatore ha presentato la sfida in conferenza stampa, ha svelato le condizioni di Caputo e ha parlato anche di una teoria dei cavalli, parlando una lingua simile a quella di Allegri.

Torino-Empoli, la conferenza di Andreazzoli

Queste le parole dell'allenatore dell'Empoli: "Se ci siamo dati un obiettivo fino alla fine del girone d'andata? Sinceramente no, perché non si può prevedere quello che accadrà. Non penso che quelli che hanno fatto 16 punti possano stare tranquilli. Conta essere pronti ad affrontare le situazioni e le difficoltà di questo campionato. Dobbiamo avere gli strumenti giusti, poi si vede". Sulla prossima partita: "Il Torino gioca in maniera diversa rispetto alle altre, ti pone il quesito di come contrapporti. Sono una squadra di qualità, son ben guidati ed è un gruppo che si conosce bene. Dovremo essere attenti a schiararci in maniera diversa per quanto riguarda la fase di non possesso, ad esempio. Se saremo bravi a fare quello che vorremmo, penso che i granata dovranno preoccuparsi. Se saremo superficiali la pagheremo cara".

Poi sulla scorsa partita contro il Lecce cita l'ippica, ricordando Allegri: "Abbiamo parlato del freno a mano tirato. Quando abbiamo sciolto le briglie il cavallo è andato. D'altronde il cavallo deve andare come il fantino vuole, è quella l'idea". Sugli indisponibili: "Kovalenko non ci sarà, si è allenato ma non lo convoco perché non voglio rischiare. Caputo non è disponibile, sembra che la situazione sia lieve ma deve fare ulteriori accertamenti. Baldanzi invece si è allenato bene come preventivato. Quindi è un piacere riaverlo". Su Caprile e la concorrenza con Berisha: "Sta crescendo, lo osservo, in passato lo notavo un pochino meno, mentre ora sta emergendo. Non abbiamo gerarchie ben precise".

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