Pellegri, da Pietro il rotto a papà professione bomber. Sognando l'Italia

Lanciato da Juric nei grandi, anni da favola poi trasformatisi in incubo. Ora la maturità a Empoli e lo sguardo di Spalletti
Pellegri, da Pietro il rotto a papà professione bomber. Sognando l'Italia© ANSA

Scusate il ritardo: è proprio il caso di dirlo per Pietro Pellegri, che a Empoli ha trovato finalmente l’ambiente giusto per esplodere. Tre gol nelle ultime tre giornate per far ricredere coloro che, con troppa fretta, gli avevano appiccato addosso l’etichetta di talento perduto. A 23 anni, infatti, non è affatto tardi per riuscire a mantenere le promesse che avevano accompagnato l’ascesa del centravanti di Pegli, quando era ancora minorenne. La punta classe 2001, infatti, aveva debuttato in Serie A addirittura a soli 15 anni e 280 giorni con la maglia del Genoa. A lanciarlo tra i grandi Ivan Juric. Nelle fila della sua squadra del cuore arrivano anche i primi gol, con tanto di record di precocità. Come dimenticare ad esempio la rete realizzata il 28 maggio 2017 all’Olimpico contro la Roma. Un acuto che stava mandando di traverso a Francesco Totti la festa già pronta per l’addio al calcio. Nel gennaio 2018 il Monaco anticipa la Juventus e se lo assicura, versando nelle casse del Grifone 25 milioni di euro.

Una favola che si trasforma presto in un incubo per Pietro. Nel Principato pochissime soddisfazioni e tanti infortuni, tra cui le operazioni per la pubalgia e quella all’adduttore sinistro. Anni complicati che spengono le luci dei riflettori a soli 20 anni su quello che era stato ribattezzato il nuovo Bobo Vieri. Pellegri vive così stagioni in infermeria con il marchio impresso addosso dell’eterno infortunato. Una cicatrice più dura da sopportare dei tanti guai fisici. Negli ultimi tempi la rinascita. A fine agosto arriva in Toscana tirato a lucido e pronto a prendersi parecchie rivincite. Sabato, infatti, a San Siro andrà a caccia del gol dell’ex contro quel Milan che aveva puntato su di lui nell’estate 2021 senza però crederci davvero.

Il bello deve ancora venire per Pietro, che da un paio d’anni ha trovato serenità anche fuori dal campo grazie alla compagna Carolina Stramare, giunta all’ottavo mese e mezzo di gravidanza e che lo renderà papà di una bambina. C’è da scommetterci che Pellegri tra un paio di settimane esulterà mimando la culla alla Bebeto o col pollice in bocca a mo’ di ciuccio come faceva Totti. Intanto a Empoli si godono l’esplosione del numero 9 e studiano i termini del riscatto dal Torino: un’operazione da 4 milioni che potrebbe diventare l’ennesimo colpaccio della gestione Corsi. Col tecnico D’Aversa il feeling è stato immediato e ora il classe 2001 lo sta ripagando a suon di gol. Reti che sono già valse 5 punti contro Como, Lecce e Udinese. Mica male.

Un rendimento che non sta passando inosservato, tanto che lunedì al Castellani ha fatto capolino pure uno scout del ct Spalletti. Dall’azzurro dell’Empoli a quello dell’Italia, il passo potrebbe essere breve nei prossimi mesi. Nel 2020 Mancini aveva già fatto esordire Pellegri in Nazionale contro l’Estonia, a testimonianza di come Pietro avesse le stimmate del predestinato. Da ragazzino se la cavava bene anche in piscina, tanto da vincere pure un torneo di pallanuoto. Il calcio però ha avuto la meglio sull’altra sua passione sportiva. Prima di ogni gara, invece, si carica ascoltando gli AC/DC, 50 Cent e 2Pac; mentre nel tempo libero ama staccare la spina guardando le serie tv, soprattutto Gomorra e Suburra. Roba tosta, l’ideale per chi non si arrende mai. Proprio come Pietro che non ha smesso di combattere nei momenti difficili e ora si sta riprendendo tutto con gli interessi.

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