"Va bene perdere, speriamo non di troppo": Corsi si arrende prima del Napoli

"Sportivamente parlando siamo un po’ in difficoltà". Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, ha parlato così a Radio Kiss Kiss del momento del club. Gli azzurri sono al terzultimo posto in campionato e questo weekend dovranno affrontare la trasferta sul campo del Napoli. Un match sulla carta proibitivo, soprattutto se i pensieri sono rivolti già al match importante contro il Venezia: "È fondamentale per noi". Il numero uno del club toscano ha parlato a pochi giorni dalla sfida contro i partenopei. 

Corsi e la sfida dell'Empoli al Napoli

Un po' come Davide contro Golia. Una sfida sulla carta impari per qualità tecniche e fisiche, ma il calcio ha sempre saputo regalare sorprese sotto questo punto di vista. Da una parte il Napoli non dovrà sottovalutare l'Empoli e dall'altra D'Aversa e i suoi ragazzi andranno in campo senza nulla da perdere. Per i toscani il momento non è dei migliori e nel girone di ritorno non hanno ancora vinto in campionato. Le difficoltà, soprattutto a livello numerico, sono elevate e i pensieri di Corsi sono tutti per la gara col Venezia:"Napoli? Speriamo di fare una bella prestazione e che il risultato non sia molto pesante. Va bene perdere, ma l'atteggiamento giusto può prepararci al meglio per la prossima gara, fondamentale per noi. La storia dell'Empoli dice questo, la situazione è difficile ma non c'è da meravigliarsi". 

Futuro Marianucci, Spalletti e aneddoto Di Natale

Il presidente dell'Empoli ha continuato a parlare di mercato e passato:"Marianucci? C'è l'interesse del Napoli ma anche di altre società. Ora lo vedremo all'opera contro Lukaku, ha dei valori atletici importanti così come li aveva Di Lorenzo". Sugli allenatori avuti: "Spalletti, Sarri e Montella sono persone speciali con cui ho un bel legame. Per Luciano sarebbe una caduta finire la carriera qui dopo i livelli raggiunti (ride ndr). Sento spesso Sarri ma non ho parlato di conduzione tecnica, ma allenerebbe anche il Figline per la passione che ha. Montella dormiva a casa mia, si fece male a vent'anni e ne aveva 12 quando l'ho conosciuto. Di Natale? Aveva nostalgia della mamma, andammo la sera a cena per convincerlo a venire ad Empoli. Se non son figli son nipoti".