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FIRENZE - Il ritorno di Franck Ribéry potrà riportare uno squarcio di sereno dopo la tempesta che si è scatenata sulla Fiorentina all'indomani del tracollo di Cagliari? Nell'attesa la squadra si lecca le ferite: c'è modo e modo di perdere, c'è sconfitta e sconfitta, quella rimediata contro Nainggolan e compagni rischia di avere pesanti strascichi a meno non arrivi subito una reazione alla ripresa del campionato, quando le prime avversarie saranno il Verona in trasferta e il Lecce in casa. Urge ritrovare grinta, coraggio, anima. "Riusciremo a ripartire subito e a ricominciare a far bene, siamo al 9° posto in classifica, non così in basso" il messaggio che trapela dal club in risposta ai rumors che vorrebbero Vincenzo Montella in bilico, la squadra tutta da rifare e il mercato da rivoluzionare di cima in fondo.
Insomma, come si dice in questi casi, la Fiorentina punta a far quadrato e a difendere quanto fatto finora, in un anno che definito fin dall'estate di transizione in vista del grande rilancio, consapevole però, avvertendo l'amarezza e lo sconcerto dei tifosi, che la pesantissima sconfitta di domenica (pesantissima a tutti livelli, di risultato, gioco, immagine) non può essere archiviata come semplice incidente di percorso. Piuttosto dovrà servire a Rocco Commisso, assai deluso (eufemismo) per la figuraccia e atteso di nuovo a Firenze a fine mese, per organizzare un summit di mercato per definire le strategie per gennaio, per puntellare una difesa che mai aveva subito così tanti gol dopo le prime 11 gare (ben 19) dal 2004-05 e completare il centrocampo dove finora hanno sempre giocato gli stessi: Pulgar, Badelj e il neo azzurro Castrovilli.