Fiorentina, Commisso: "Abbiamo 8-10 contagiati. Tre sono in ospedale"

Il presidente dei gigliati preoccupato dall'emergenza Coronavirus. Sulla raccolta fondi attivata dal club commenta: "Siamo arrivati già oltre 400.000 euro e ne sono molto contento"
Fiorentina, Commisso: "Abbiamo 8-10 contagiati. Tre sono in ospedale"© Marco Canoniero

FIRENZE - "Nella Fiorentina la situazione si sta aggravando. Noi abbiamo tre dei nostri allenatori e dottori che sono in ospedale più altri che hanno preso il coronavirus ma sono a casa. Abbiamo tra le 8 e le 10 persone che sono state colpite da questa disgraziata malattia, quindi vogliamo essere in prima linea per aiutare tutti i cittadini di Firenze e coloro che lavorano per noi, è un nostro dovere". Lo ha detto Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, intervenendo ai microfoni di Sky Sport. "Con la raccolta fondi abbiamo raggiunto quota 400mila euro - commenta soddisfatto Commisso - e sono contentissimo per come sta andando. Ho parlato con Iachini, Pradé, Joe Barone e con i poveri ragazzi che sono in ospedale, mando loro il mio saluto con tutto il cuore, voglio bene a tutti".

Commisso: "In America la situazione è meno grave, ma sono a casa da cinque giorni"

Dalla società, intanto, hanno voluto precisare che i giocatori risultati positivi al test restano al momento Vlahovic, Pezzella e Cutrone, tutti in ottime condizione come ha sottolineato il tecnico Beppe Iachini. Gli altri positivi sono cinque dipendenti fra i quali il medico sociale Luca Pengue e il fisioterapista Stefano Dainelli. "Cerco di parlare il più possibile con chi porta avanti la Fiorentina, sono orgoglioso di loro. Non mi hanno lasciato venire in Italia, altrimenti sarei venuto per stargli vicino - continua il presidente viola -". Alla campagna lanciata dai viola ha subito partecipato Franck Ribery, che ha donato ben 50mila euro. "Voglio ringraziare Franck - dice Commisso -. Io sono nato in Italia mentre lui è francese, ma entrambi abbiamo trovato in Firenze la nostra casa, quindi è nostro dovere donare qualcosa a questo paese". Poi sulla situazione in America spiega: "Non è grave come in Italia, ma comunque da cinque giorni sono in casa con la mia famiglia e con la mia azienda stiamo mandando tutti a lavorare a casa. Anche mio figlio, che è a Firenze, da sette giorni è in hotel, così come Joe Barone. Mi raccomando con tutti di stare a casa, per evitare i rischi di questa malattia".

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