Coronavirus, Dalbert avverte il Brasile: "Non sottovalutate la minaccia"

L'esterno avverte i connazionali: "In Italia muoiono tante persone nonostante sia un Paese organizzato dal punto di vista sanitario"
Coronavirus, Dalbert avverte il Brasile: "Non sottovalutate la minaccia"

FIRENZE - "Sto registrando questo piccolo messaggio per dare l'allerta, tutti i brasiliani devono essere consapevoli del pericolo che stanno correndo, so che molti nel mio Paese che non stanno ancora prendendo in considerazione i rischi derivati dalla diffusione del Covid-19, ma questo virus è una cosa molto seria". E' il messaggio lanciato via video dal giocatore della Fiorentina Dalbert e raccolto da globoesporte.globo.com. "La situazione qui in Italia è molto difficile - ha continuato il brasiliano arrivato in estate a Firenze in prestito dall'Inter - Siamo confinati in casa, ci sono il divieto di uscire e di lasciare la propria città per tornare nel Paese d'origine e c'è un decreto che limita gli spostamenti delle persone. Inoltre si è fermato anche il campionato". Dalbert ha voluto avvisare i propri connazionali dell'emergenza: "Volevo farvi conoscere tutto questo perché l'Italia ha impiegato molto tempo per capire e prendere le precauzioni necessarie: è un Paese ben organizzato dal punto di vista sanitario - ha sottolineato il 26enne giocatore viola - ma non riesce a supportare così tanti pazienti. Stanno morendo anche molte persone senza oltretutto ricevere neppure una sepoltura decente, le famiglie non sono in grado di seppellire i loro cari e stanno cremando i corpi. C'è davvero tanta disperazione. Di qui il mio appello a tutti i brasiliani: non dovete uscire se non strettamente necessario e dovete evitare ogni contatto fisico. So che non è facile ma va fatto anche perché il sistema sanitario in Brasile non è buono, per questo c'è il rischio che un eventuale contagio possa rivelarsi devastante per il popolo brasiliano". Intanto è ormai vicina a 550.000 euro la raccolta fondi promossa dalla Fiorentina e dal suo presidente Rocco Commisso a sostegno delle Fondazioni ospedaliere di Careggi e Santa Maria Nuova.

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