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FIRENZE - Il Prandelli 2.0 prenderà spunto dal primo Cesare che così bene aveva fatto dal 2005 al 2010 sulla panchina viola. In principio con lui a Firenze, fu 4-2-3-1 per poi passare al 4-3-3 con due sistemi di gioco in entrambi i casi efficaci e funzionali. E anche questa volta ripartirà da lì per sfruttare al massimo i giocatori a disposizione. Con l'intelligenza di sapere che questa volta non c'è un Luca Toni come terminale offensivo che la metteva sempre dentro, ma anche con la convinzione che pure questa volta ci siano un grande materiale umano e piedi buoni. Basta "riaccendere il motore" come ha detto martedì scorso l'allenatore durante la sua presentazione. Dovrà sfruttare al massimo le caratteristiche di Vlahovic, il centravanti di ruolo, la prima scelta su cui Prandelli punterà, sperando nella sua continuità. In alternativa Cutrone che in questi giorni, senza il serbo che è in Nazionale, cercherà di convincere il nuovo allenatore a dargli fiducia.
La difesa sarà a quattro. "Dopo i primi allenamenti vedrò se è una soluzione attuabile. La squadra dovrà essere preparata su tutti i sistemi di gioco" ha detto sull'argomento il tecnico che, con altissima probabilità, saluterà la linea a tre che Iachini non ha invece mai abbandonato. Caceres, Pezzella, Milenkovic e Biraghi potrebbe essere la prima linea difensiva scelta per l'esordio, sempre che il difensore argentino riesca a recuperare dall'infortunio. Davanti alla difesa Amrabat e Pulgar e in fase offensiva Ribery, Callejon (che si deve negativizzare) o Kouame e uno fra Castrovilli e Bonaventura. Insomma per attualizzare la situazione, guardando al passato, Milenkovic e Pezzella dovranno fare come Dainelli e Gamberini 10-15 anni fa. Biraghi sulla sinistra dovrà pareggiare i cross di Pasqual mentre Pulgar-Amrabat sono i nuovi Brocchi e Donadel della stagione 2005-2006.