Tutte le tappe della rottura tra Vlahovic e la Fiorentina

Dal no a Simeone a quello ai Viola: l'unità estiva naufragata sullo scoglio rinnovo
Tutte le tappe della rottura tra Vlahovic e la Fiorentina© Marco Canoniero

Commisso voleva ripartire per gli Stati Uniti con la firma di Vlahovic, dopo essere riuscito in estate a tenerlo grazie anche alla scelta dello stesso attaccante di restare e respingere la corte dell’Atletico Madrid e altre big: «A Firenze si sta da Dio, è la mia seconda casa, sentivo che dovevo rimanere per continuare a crescere, noi ragazzi dei Balcani facciamo le cose più col cuore che con la testa» aveva detto solo un paio di settimane fa a Dazn.

La battuta di Vlahovic

Musica per il presidente che s’aspettava di chiudere il tormentone perché «il contratto si deve allungare poi se il ragazzo vorrà andare altrove se ne potrà parlare, ma non quest’anno». Sapendo della scadenza 2023 avrebbe dovuto muoversi prima dell’exploit del centravanti ma nulla toglie ai suoi sforzi: «La nostra offerta è stata migliorata in più occasioni per venire incontro alle richieste di Dusan e del suo entourage ma non è stata accettata» ha rimarcato ieri. Se per i tifosi suona stonata ora la battuta di Vlahovic fatta nell’ultimo ritiro a MoenaIl rinnovo? Quando me lo offrono firmo») figurarsi per il patron che dai quasi 4 milioni annui fino al 2025 proposti a agosto (contro gli 800.000 attuali) è salito nell’ultimo colloquio a 4 milioni subito e 5 (4+1 di bonus legati a obiettivi facili) nei tre anni successivi, clausola rescissoria a 75 e 3 di commissioni al procuratore.

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