La promessa di Adli: “Fiorentina, faremo grandi cose”

In gol in Conference, ritrova il Milan: "Ho lasciato amici fraterni, adesso sto bene qui”

FIRENZE - Oltre a Moise Kean di nuovo in gol e confermato in Nazionale e al risultato (2-0 sui modesti gallesi del The New Saints) la nota lieta della Fiorentina di Conference è stata Yacine Adli. Per la prima volta titolare dopo appena 4 spezzoni e una sessantina di minuti giocati il franco-algerino ha ripagato la fiducia con una prova convincente e la rete che ha sbloccato la gara dopo un primo tempo faticoso, segnato dall’infortunio di Rolando Mandragora già operato ieri a Roma per la lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro. Scongiurata la paura iniziale che si trattasse di crociato, il centrocampista ha già iniziato il programma riabilitativo per tornare a disposizione fra 3-4 settimane. Nell’attesa Raffaele Palladino s’affiderà a una mediana composta da neo acquisti: Cataldi, Bove, Richardson e appunto Adli che, dopo gli applausi dell’altra sera, si candida a essere riconfermato domani da ex contro il Milan. Timori e tremori? Macché. Lui non vede l’ora: «Sarà particolare ritrovare degli amici fraterni, ma adesso sono a Firenze dove sto bene e mi trovo bene. S’annuncia una bella partita che io e i miei compagni vogliamo vincere: siamo una squadra forte, unita, abbiamo qualità. Sono convinto che possiamo fare grandi cose».  

La sfida di Adli e le parole di Palladino

Sfida dunque lanciata dal centrocampista che ha come secondo nome Zinedine per l’ammirazione dei genitori (e pure sua) per l’ex campione di Juve e Real e in agosto ha fatto una scelta precisa: «Quando sono tornato a Milano dopo le vacanze i dirigenti mi hanno detto che dovevano vendere e sarei stato messo sul mercato, quindi dovevo prepararmi per una nuova squadra - ha raccontato durante la presentazione al Viola Park -. Appena è arrivata l’opportunità di venire alla Fiorentina non ho avuto dubbi, ho parlato con Pioli e poi mi ha convinto il progetto super ambizioso». Pronto ad adattarsi e a giocare ovunque la squadra avrà bisogno il buon Yacine che coltiva mille hobby (canta, suona il violino e il pianoforte, pratica judo, gioca a scacchi e ha fondato un’associazione per dare educazione, cultura e chance ai giovani del suo paese natale, Villejuif) vuol sfruttare questa occasione per consacrarsi nel calcio italiano. Al Milan in due stagioni ha giocato poco (39 presenze e un gol), a Firenze - dove è approdato in prestito con diritto di riscatto a 10,5 milioni - punta a trovare continuità e chissà, a guadagnarsi la riconferma a giugno, specie se capirà che l’esperienza rossonera è un capitolo ormai chiuso al di là del contratto fino al 2026. «Al Milan sono diventato un calciatore più completo però devo ancora crescere tanto. Per me è fondamentale giocare con continuità e fiducia». Le risposte date giovedì sono state positive e lo rimarca Palladino: «Adli è un ragazzo sensibile ma già un leader, sta dando qualità e può ancora migliorare». Col Milan tornano Quarta, Ranieri, Comuzzo e Pongracic. Ieri Rocco Commisso ha incontrato al Viola Park la sindaca Sara Funaro sulla questione-stadio: a ora i lavori terminerebbero nella primavera 2029 ma i tempi potrebbero accorciarsi se il club valutasse di giocare altrove alcune gare. Lo stesso patron ha mostrato interesse per collaborare col Comune (anticipando i 50 milioni mancanti?) e ad avere un ruolo importante nella gestione del Franchi e delle attività collegate.

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