
FIRENZE - Avanti con Palladino. Questa la linea della società trapelata dopo il deludente 1-1 con il Torino. Avanti con Palladino malgrado lo stato di crisi (4 ko e appena 2 punti nelle ultime 6 gare) e i fischi dei tifosi stiano offuscando la striscia degli 8 successi di fila e il clima di fiducia e entusiasmo che aleggiava fino a poche settimane fa. Avanti con Palladino anche se la trasferta di domenica con la Lazio s'annuncia decisiva per il prosieguo della stagione dei viola e il futuro dello stesso allenatore. Nessuno parla di ultimatum, ma urge una reazione pur essendo la Fiorentina ancora sesta con 33 punti e la partita con l'Inter da recuperare.
Palladino: "Capisco i fischi dei tifosi"
Ed è a questo che si appiglia il tecnico nel salvare il salvabile in questo momento buio: «Se ci mettiamo a guardare il bicchiere mezzo vuoto diamo spazio alle negatività. Invece va visto mezzo pieno, in classifica siamo davanti a big come Milan e Roma e in linea con gli obiettivi. Non tutto insomma è da buttare anche se dispiace tanto non aver vinto. Avevamo iniziato bene e poi siamo rimasti con un uomo in più: invece dopo il pari del Torino ci è venuta ansia. Abbiamo lavorato in questi giorni sulla testa, però non riusciamo a reagire: dobbiamo crescere in personalità». Intanto i tifosi fischiano: «Li capisco, sono i primi star male quando non vinciamo. Io cerco sempre di fare del mio meglio per aiutare la squadra. Comunque sappiamo che dobbiamo tutti fare di più per venirne fuori. Come? Al mercato ci pensa la società (Kayode e Ikoné neppure in panchina sono vicini al Brentford e al Paris Fc, ndc), io penso al campo. Conosco una sola strada: fatti e non parole».
Gosens: "Forse un problema di testa"
Ecco la parola d'ordine. «Bisogna capire cosa ci sta succedendo - interviene Gosens - È un momento duro, ogni errore ci taglia le gambe, nella ripresa siamo spariti...Eppure in allenamento voliamo. Forse è più un problema di testa: prima qualsiasi cosa accadeva reagivamo, ci sentivamo comunque forti. Ora dobbiamo tornare a dimostrarlo sennò rischiamo di buttar via tutto. I fischi fanno male ma sono giusti e vanno accettati, noi stiamo facendo di tutto per ripartire, ora più che mai serve stare uniti». Come hanno dimostrato le tifoserie viola e granata ricordando con cori e striscioni un carismatico ultrà, Massimiliano Mearini detto Ciccio, fondatore e presidente del viola club Fiorenza, scomparso a 56 anni in un incidente stradale.