"È come tornare a casa". Firenze andata e ritorno per Nicolò Zaniolo che torna alla Fiorentina dopo essere andato via all'età di 16 anni. Tante sono state le squadre nelle quali l'attaccante ha avuto modo di giocare negli ultimi anni, dall'Inter (anche se solo nel settore giovanile) alla Roma, fino all'Atalanta dove ha militato nella prima parte di stagione. Ora ad attenderlo c'è uan nuova vecchia sfida. Il calciatore si è presentato a stampa e tifosi nella conferenza stampa di rito, raccontando le emozioni di tornare in Toscana.
Fiorentina, Zaniolo si presenta: le dichiarazioni
C'è stato dello scetticismo sul passaggio di Zaniolo, dopo appena sei mesi, dall'Atalanta alla Fiorentina, ma è lo stesso calciatore a mettere le cose in chiaro: "Sono convinto che questa parte del percorso sia molto importante per me. Arrivo con un bagaglio solido dopo essere stato anche all'estero. Voglio ringraziare tutti, il direttore, i compagni che mi hanno accolto benissimo e il presidente Commisso. Tornare qua è una grandissima emozione, conosco quasi tutti. È stato come tornare a casa". Su chi lo definisce una "testa calda": "Credo che sia un'idea che qualcuno si è fatto ma non è così. Ovunque sono andato non ho mai avuto problemi con nessuno, so quello che valgo e l'importante è che lo sappia chi mi vuole bene. Il resto lo lascio dire a voi".
Poi svela un retroscena sul mercato estivo: "A giugno potevo andare all'Atalanta o alla Fiorentina. Ero molto indeciso, poi si fanno delle scelte, giuste o sbagliate. Avevo preferito Bergamo, ma a gennaio, proprio per l'interesse forte che la Fiorentina aveva dimostrato nei miei confronti, visto che non stavo giocando tanto all'Atalanta, ho scelto i viola". Sull'addio a Firenze nel 2016: "La società all'epoca aveva preferito fare altre scelte, sono rispettabili, è stata una mia fortuna perché qua ero chiuso. All'Entella ho iniziato a giocare e divertirmi". Quale potrebbe essere l'epilogo migliore di questa storia ormai nata quasi dieci anni fa? "Il pezzo finale potrebbe essere la vittoria di un trofeo. Ci siamo già andati vicini due volte con due finali perse, magari la terza potrebbe essere quella buona". Zaniolo ricorda come a ispirarlo fu Giuseppe Rossi: "Andavo a fare il raccattapalle e vedevo Rossi, mi piaceva molto come giocatore. C'era Cuadrado, poi c'è Jovetic, che è un calciatore formidabile". Lavorare con tanti italiani è diverso? "Quando la base del gruppo è italiana è più facile ambientarsi, con alcuni ho giocato in Nazionale. Sono tutti giocatori di qualità, c'è tanta concorrenza, possiamo dire la nostra". E sulla chiacchierata con Spalletti: "Ci siamo solo salutati, mi ha fatto gli in bocca al lupo per la mia nuova avventura".