Pagina 4 | "Fagioli imprigionato. Disagio, discontrollo e realtà Juve": parla la psicologa

E, baby, lo so bene a cosa è servito soffrire/Pagine su pagine, ma senza un lieto fine/Anche a un passo dalla fine, può arrivare un nuovo inizio/Ma poi tutto si sbiadisce, sì, siamo in un labirinto/Nelle strade ancora fame, no, sì, è facile impazzire/Vorrei solamente il mondo che un secondo mi capisse. 

A questa parte di “Nuovo Inizio” (by Capo Plaza) si rifaceva Nicolò Fagioli in un post su Instagram, a metà marzo. Parole che (coincidenza? Forse no) tornano ora di stretta attualità. Il giocatore è di nuovo, suo malgrado, al centro dell’attenzione. I fatti sono vecchi, superati, remoti. E probabilmente anche il Fagioli di oggi non c’entra più nulla con quello di due, tre anni fa. Purtroppo però sono emersi nuovi retroscena, su quei vecchi fatti. E tengono la scena suscitando - eventualmente - la rabbia di qualcuno. Magari di BellanovaSta perdendo? Io rido!», Fagioli dixit) o di ZanioloCattura Zaniolo e ti faccio un regalo», dissero invece i gestori del giro di scommesse). Il giocatore viola (ex Juve) affida nuovamente ai social il suo pensiero. Foto della Fiorentina e testo “A domani” con tanto di cuoricini. Eppoi (quantomeno per qualche ora) la citazione, questa volta dello scrittore brasiliano Paulo Coelho: «Non vivo né nel mio passato né nel mio futuro. Possiedo solo il presente, ed è il presente che mi interessa». 
Per approfondire la situazione abbiamo coinvolto la psicologa e psicoterapeuta Sara Vengust, che ha partecipato ad alcuni eventi in cui Fagioli ha parlato di ludopatia e scommesse. «Ero stata moderatrice tra lui e il dottor Paolo Jarre, che è il medico psichiatra che ha avuto il calciatore come paziente» . 

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Fagioli, le parole della psicologa

Dottoressa, torniamo alle origini: perché un calciatore scommette? «Ci sono diversi fattori di rischio predisponenti. Nella personalità, nello stile educativo, nel modo in cui si cresce. Credo di poter dire con buon margine di sicurezza che incida la solitudine dovuta al contesto. Fagioli lo ha raccontato durante gli incontri con i ragazzi: a 14 anni era già fuori di casa, alla Juventus si è ritrovato catapultato in una realtà economicamente molto favorevole che lo distanziava dai suoi pari ma anche in una realtà sociale che lo ha isolato. Questo mix, anticipavo, può essersi unito a fattori di rischio già esistenti: ad esempio tendenza all’impulsività, al discontrollo emotivo, all’introversione che ti rende difficile comunicare agli altri quando di trovi in difficoltà. Questo tipo di fattori può portare a questo tipo di conseguenze. È capitato a Fagioli come è capitato ad altri pazienti in trattamento per disturbo da gioco d’azzardo. Lui è salito agli onori della cronaca intanto perché si scommette in maniera commisurata alla disponibilità di denaro, e lui chiaramente aveva grande disponibilità. Inoltre perché è un personaggio pubblico. Poi, non è il primo e non sarà l’ultimo...». 

I nomi accostati alle scommesse ora sono parecchi tra i calciatori. Il comune denominatore non sembra decisamente essere la voglia di far soldi quanto quella di combattere la noia, di vivere emozioni, di sentire adrenalina... 
«Sì, certo. Adrenalina, dopamina. A teatro Fagioli ha descritto bene questi lunghi pomeriggi in cui era da solo. I compagni erano più grandi o comunque radicati sul territorio e dunque il gioco diventava qualcosa con un valore quasi relazionale. Peraltro in questo caso si parla di gioco clandestino, che è ancora una realtà di secondo livello. Si rischia di più». 

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"Fagioli, la ferita si riapre"

Colpisce leggere frasi di Fagioli sui compagni che perdono soldi. Che meccanismi subentrano? «In certe situazioni si è di fatto sotto gli effetti di una sostanza: nel senso che il gioco d’azzardo crea una alterazione fisiologica e comportamentale. Una volta imprigionate in quello schema le persone si trasformano. Anche certi commenti possono rientrare in una bolla di disagio profondo. E non dimentichiamo il contesto: c’erano i debiti, c’erano persone delle scommesse clandestine con cui non si scherza. Non è il monopolio di stato, qua ti mettono in un angolo e devi uscirne in qualche modo».  

Ora Fagioli dovrà affrontare un nuovo periodo difficile. 
«Si riaprirà questa ferita che lui sta cercando di chiudere. Quello che noi clinici cerchiamo di fare in questi casi è vedere la fragilità, la solitudine, l’isolamento».

È sbagliato ipotizzare che quel Fagioli ludopatico non esista più? 
«Me lo auguro per lui, perché ha fatto un grande sforzo. Lui stesso ha detto: spero che sia un capitolo chiuso, ma bisogna tenere la guardia alta in ogni momento». 

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Chiné pronto a visionare gli atti

Questione di pochi giorni, verosimilmente, perché gli atti della Procura di Milano (quantomeno parte di essi) vengano consegnati pure alla procura federale. A quel punto Chiné potrà analizzare i documenti e varificare se ci siano gli elementi per aprire anche una inchiesta sportiva con ipotesi di illeciti e irregolarità. O meno. Questa seconda eventualità è la più avvalorata da grosso modo tutti, al momento. Ricordiamo che scommettere - foss’anche su siti illegali - non ha rilevanza in questo ambito a patto che in ballo non ci siano partite della stessa disciplina praticata o, peggio ancora, della propria squadra. Continuano intanto ad emergere retroscena. Fagioli avrebbe fatto riferimento tra gli altri a Nicolò Pirlo, figlio di Andrea, rivelando che il giovane calciatore avrebbe scommesso cifre decisamente alte (30mila euro). Il padre gli avrebbe di conseguenza bloccato i conti bancari. Dalle carte dell’inchiesta emerge anche il nome dell’arbitro di basket Valzani (avrebbe dovuto dirigere Virtus Bologna-Brescia). È emerso un bonifico da 10mila euro in favore della gioielleria Elysium. Anche lui non risulta indagato.

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Chiné pronto a visionare gli atti

Questione di pochi giorni, verosimilmente, perché gli atti della Procura di Milano (quantomeno parte di essi) vengano consegnati pure alla procura federale. A quel punto Chiné potrà analizzare i documenti e varificare se ci siano gli elementi per aprire anche una inchiesta sportiva con ipotesi di illeciti e irregolarità. O meno. Questa seconda eventualità è la più avvalorata da grosso modo tutti, al momento. Ricordiamo che scommettere - foss’anche su siti illegali - non ha rilevanza in questo ambito a patto che in ballo non ci siano partite della stessa disciplina praticata o, peggio ancora, della propria squadra. Continuano intanto ad emergere retroscena. Fagioli avrebbe fatto riferimento tra gli altri a Nicolò Pirlo, figlio di Andrea, rivelando che il giovane calciatore avrebbe scommesso cifre decisamente alte (30mila euro). Il padre gli avrebbe di conseguenza bloccato i conti bancari. Dalle carte dell’inchiesta emerge anche il nome dell’arbitro di basket Valzani (avrebbe dovuto dirigere Virtus Bologna-Brescia). È emerso un bonifico da 10mila euro in favore della gioielleria Elysium. Anche lui non risulta indagato.

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