Calabrò: «Io al Genoa? Ci vedremo spesso…»

L’imprenditore conferma: «Bella città, club magnifico. Ci divertiremo». I tifosi lo invocano, Zamparini lo difende. L’entourage di Paulo s’interroga
Calabrò: «Io al Genoa? Ci vedremo spesso…»© LaPresse

GENOVA - «Ci divertiremo». Parola di Giovanni Calabrò, l' imprenditore che da qualche settimana sta trattando con il presidente Enrico Preziosi l'acquisto del Genoa. Il magnate italiano, che vive tra Londra e Montecarlo ma che lavora soprattutto in Russia, ieri sera si trovava proprio nel capoluogo ligure, al teatro Carlo Felice per l'inaugurazione della stagione lirica con il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, invitato dal presidente della Regione Toti. Calabrò, a margine dell'evento, ha anche accennato alla possibile acquisizione del club rossoblù: «Genova è una bella città e il Genoa è magnifico. Ci vedremo spesso - ha detto ai giornalisti presenti - e voi che siete bravi potete intuirne il motivo. Posso solo dirvi che ci divertiremo». Non c'era ovviamente il presidente Preziosi che non ha mai frequentato i salotti genovesi. La trattativa per acquisire il club andrà avanti in altre sedi, anche perché l'interesse del magnate internazionale della finanza sembra andare oltre al Genoa: nel mirino infatti pare esserci anche una quota della Giochi Preziosi. Calabrò a 23 anni fondò la "Calfinint", che inizialmente si occupava dell'acquisto di aree edificabili finalizzate alla sviluppo di piani turistici e alberghieri. Adesso l'azienda tratta anche produzioni musicali (che Calabrò definisce il suo hobby, oltre a quello degli orologi) e soprattutto si occupa di alta finanza, ambito in cui è diventata leader internazionale. Preziosi invece da aprile si è messo alla ricerca di soci per il suo Genoa, non una volontà di passare la mano quanto piuttosto di trovare nuovi capitali per continuare a guidare al meglio la squadra di cui è proprietario da 12 anni. Ad oggi il numero uno rossoblù non è ancora riuscito nel suo intento, ma con Calabrò potrebbe aprirsi una stuzzicante opportunità dopo che la pista del magnate di Taiwan Michael Lee è definitivamente tramontata.

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