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GENOVA - Il pareggio dell'Empoli a Bergamo nel posticipo di lunedì scorso ha certificato che i toscani sono vivissimi e soprattutto ora a meno cinque da un Genoa in caduta libera. I numeri sono impietosi, con una sola vittoria nelle ultime otto gare e appena 5 punti conquistati. La media è impressionante: 0,6 punti a gara. E peggio ancora se si analizzano le reti segnate nelle ultime otto gare: solo in due occasioni il Genoa è andato a segno, due reti con la Juventus e una a Napoli. Il tutto condito anche dalle ultime tre partite consecutive terminate in dieci con pesanti ricadute sia sul momento, in due casi oltre all'espulsione il Genoa ha subito anche il rigore, che nelle gare successive. Su tutto questo e su un morale a terra sta lavorando in questi giorni di porte chiuse Cesare Prandelli.
L'obiettivo è ritornare il prima possibile a fare punti. Ma l'avversario di sabato non è propriamente di quelli semplici, piuttosto un Torino furioso con la classe arbitrale che in caso di risultato negativo al Ferraris rischia di vedere il treno dell'Europa allontanarsi sempre di più. Ritornare a fare punti significherebbe affrontare al meglio il finale di stagione e mai come in questo caso muoverebbe la classifica, fondamentale in una graduatoria che vede il Genoa a quota 34, ad appena tre punti da Sassuolo e Cagliari, ma anche con appena tre punti di vantaggio sul Bologna quart’ultimo.