Inchiesta ultrà: cosa rischiano i tesserati coinvolti
L’articolo 25 del Codice Figc infatti tratta i rapporti fra le tifoserie organizzate e le società di calcio. È un articolo che è stato in buona parte ispirato da una legge dello Stato (la numero 41 del 2007) nata dopo l’omicidio Raciti del 2007 a Catania. Sull’onda dell’ennesimo e gravissimo fatto che coinvolgeva le frange oltranziste del tifo, si pensò di arginare il fenomeno e, soprattutto, di spezzare i legami fra ultrà e club di calcio. E il comma 10, recita esplicitamente: “Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Ovviamente gli ultrà non sono “associazioni convenzionate”, quindi ogni contatto con loro è vietato e punito. In tal senso, Calhanoglu (reo confesso: ha ammesso i rapporti con i capi della nord - tra cui Marco Ferdico - e sottolineato come questi fossero da lui tenuti contro la volontà dell’Inter) rischierebbe una multa e 2-3 giornate di squalifica, lo stesso dicasi per Calabria (che ha incontrato Lucci per parlare dei problemi del Milan). Più sfumata la posizione di Zanetti e Inzaghi, a cui gli ultras dell’Inter avevano chiesto aiuto per avere più biglietti in vista della finale di Istanbul, mentre i club dovrebbero trattarsela con sanzioni pecuniarie comunque non leggere.