Trofeo Tim: giù la maschera. E l’Inter ci prova

La sfida col Milan non è mai un’amichevole: a Shenzhen ci fu pure un’espulsione. Mancini potrebbe però fare altri esperimenti
Trofeo Tim: giù la maschera. E l’Inter ci prova© www.imagephotoagency.it

TORINO - Giù la maschera, verrebbe voglia di dire a Roberto Mancini, che ancora ieri ha preferito non sciogliere i dubbi sulla lista dei convocati, che verranno comunicati soltanto questa mattina, un attimo prima della partenza per Reggio Emilia, in Frecciarossa, fianco a fianco con il Milan, a conferma chhe il derby di Milano ha sempre qualcosa di diverso, rispetto a tutti gli altri derby. E l’amicizia tra i due tecnici, tra Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic, a lungo compagni di squadra, poi il secondo giocatore del primo alleantore, e poi ancora l’uno vice dell’altro, non ha fatto che amplificare questa carateristica, di una rivalità, cioè, che si esprime solo sul terreno di gioco. Ma che non porta eccessi di conflittualità al di fuori.

VOGLIA DI DERBY - Ma dopo aver assistito ai finti 45 minuti di Inter-Milan a Shenzhen, quando Mancini mandò inizialmente in campo una squadra imbottita di riserve e di ragazzini (salvo poi prendere il gol del successo rossonero quando erano ormai entrati i titolari...) viene voglia di assistere ad un derby vero. Oddio, anche in Cina, alla fine, ci fu battaglia tant’è vero che il Milan concluse il match in dieci uomini, per l’espulsione di Nocerino, entrato duro su Kondogbia. Ma siccome la formula del trofeo Tim è tale per cui il derby occuperà solo 45 minuti della serata, con Inter e Milan che poi, nell’ordine che verrrà stabilito con il risultato del derby, dovranno affrontare il Sassuolo, non sarebbe male se anche Mancini, oltre a Mihajlovic, decidesse di giocarsela con la squadra vera. Perché, al di là della suggestione “derby vero”, è che c’è proprio l’esigenza di vedere il vero volto dell’Inter, squadra ancora ridotta ad un cantiere, ma dove l’apporto soprattutto di Jovetic comincia a far vedere i suoi frutti.

VOLTO VERO - Perché, a meno di due settimane dall’inizio del campionato, è il caso di capire che Inter dovremo aspettarci: se quella incapace di segnare e spesso travolta anche nel gioco vista in Cina (oltre a quello con il Milan sono arrivati i ko con Bayern e Real Madrid) o se invece quella un po’ più propositiva osservata a Parma sabato scorso. Per questo motivo, come si accennava prima, sarebbe interessante se Mancini non facesse esperimenti di sorta, ma decidesse di affidarsi fin da subito, appunto contro il Milan, ad una specie di squadra titolare. Tra l’altro, i tempi sono maturi perché ai giocatori sia concesso un minutaggio sempre più alto, anche se l’esperienza insegna che in questi tornei con mini partite da 45 minuti, l’idea del tecnico è quella di cambiare moltissimo, quasi tutto, tra una gara e l’altra.

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