Inter, Mancini: «La Juventus come noi l'anno scorso»

L'allenatore neroazzurro: «Però resto convinto che possa rientrare. Battere la Roma ci darebbe la consapevolezza di poter lottare per lo scudetto».

APPIANO GENTILE - Esame con vista scudetto per l’Inter. La gara con la Roma può essere uno spartiacque nella stagione nerazzurra e la risposta dei tifosi (sono attesi in sessantamila a San Siro) testimonia come la Milano nerazzurra si attenda un notte da Grande Inter nella serata di Halloween. «E’ la partita giusta per toglierci la maschera, può essere la partita che, se vinta, può darci la consapevolezza per restare in alto. Poi andremo a Napoli tra un paio di settimane e, se passeremo indenni in queste due partite magari anche vincendole, poi la situazione potrebbe farsi carina. Non credo sia decisiva ma è molto importante per entrambe le squadre - le parole di Roberto Mancini - noi dobbiamo migliorare molto rispetto alla Roma che ha avuto molte difficoltà all’inizio e poi si è ripresa. Credo Roma e Napoli siano le squadre più attrezzate, ma tendo sempre a pensare che la Juve possa rientrare perché gli sta andando tutto male come a noi l’anno scorso. Battere la Roma ci darebbe ancora più consapevolezza, mi aspetto una partita bella e difficile. Alla Roma non bisogna concedere tanto campo perché loro sono contropiedisti perfetti, però non devo dire niente ai ragazzi: in queste partite le concentrazione è massima, non faremo l’errore di Bologna nel primo tempo. Paura della Roma? Come si può avere paura di una partita di calcio? Bisogna essere entusiasti di vivere una partita così. Garcia? Ha fatto benissimo a Roma, in un ambiente non facile. E’ bravo, esperto, ha già vinto in Francia ed è adattissimo per il calcio italiano. Dobbiamo fare attenzione a Edin perché è uno dei migliori centravanti al mondo. Dzeko sta attraversando un periodo un po’ così ma farà almeno 15 gol».

I DOLORI DI ICARDI - Il discorso tocca poi lo sfogo di Icardi: «Lui e Jovetic hanno giocato troppo poche partite insieme per essere consapevoli di quello che possono fare poi, quando a un giocatore non arriva il pallone, lo deve anche cercare. Gli attaccanti tendono un po’ a trovare delle scuse, lo facevo anch’io. Ci sono tante motivazioni perché uno non fa gol e non credo Mauro volesse dire cose particolari».

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