Godin: "Quest'Inter mi ricorda l'Atletico campione di Spagna nel 2014"

Il difensore nerazzurro, ai microfoni di Dazn, sottolinea le similitudini: "L'ambiente nello spogliatoio, lo spirito di gruppo, la voglia di stare insieme, di lavorare e fare bene. E l'entusiasmo della gente". Poi su Conte: "Simile a Simeone"
Godin: "Quest'Inter mi ricorda l'Atletico campione di Spagna nel 2014"© © Roberto Garavaglia - ag. Aldo Liverani sas

MILANO - "Vedo molte cose in questa Inter che mi ricordano l'Atletico che vinse la Liga nel 2013/14'', sono queste le parole del difensore uruguaiano Diego Godin ai microfoni di Dazn. Un Godin dunque ottimista che, messosi alle spalle l'infortunio patito a inizio stagione, è entrato lentamente negli schemi di Antonio Conte, collezionando una manciata di minuti nel match contro il Cagliari e scendendo in campo dall'inizio nella vittoria di sabato contro l'Udinese. Il difensore uruguiano, nell'intervista a Dazn, sottolinea le similitudini con il suo Atletico campione di Spagna: "L'ambiente nello spogliatoio, lo spirito di gruppo, la voglia di stare insieme, di lavorare e fare bene. E poi l'entusiasmo della gente, i tifosi stanno percependo le giuste sensazioni. Anche se la cosa da cui iniziare è sempre l'allenatore: a Madrid il Cholo Simeone e qui Conte. Fondamentale avere un allenatore così, di personalità che ti spinga sempre. Dobbiamo fare come fece quell'Atletico: Partido a Partido''.

"Conte e Simeone sono simili"

Conte e Simeone? ''Sono molto simili - assicura Godin -. Guardate come vivono le partite, un giocatore dal campo percepisce quell'energia e vi posso garantire che in allenamento è la stessa cosa. Avere un allenatore che creda con quella forza alle proprie idee, per un giocatore è fondamentale, in ogni momento della stagione''.

Sul derby di sabato

Archiviato l'impegno in Champions contro lo Slavia Praga (1-1), i nerazzurri pensano ora al derby di sabato. Una partita speciale, lo sa bene anche Godin: ''Non l'ho mai giocato, ma lo conosco, lo vedevo in tv. So come si deve vivere e giocare un 'Clasico' così. So cosa significa per la gente, queste sono partite in cui renderli orgogliosi, a prescindere dal risultato. Perchè la gente - aggiunge - è fondamentale, anche nei successi europei. Un club ha bisogno della propria gente, del suo entusiasmo, della sua spinta, nei momenti positivi e in quelli meno positivi, che inevitabilmente ci saranno. Oltre al progetto, ai giocatori, all'allenatore, servono tifosi che ti sostengano e che allo stesso pretendano dai giocatori per fare bene anche in Europa. E l'Inter ha tutto questo''.

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