Conte: "L'Inter non è a Barcellona per difendersi con l’elmetto"

Il tecnico: "È strano dover affrontare Messi e Ronaldo in così pochi giorni, per noi deve essere motivo di soddisfazione". Però non ci sarà Lukaku
Conte: "L'Inter non è a Barcellona per difendersi con l’elmetto"© AFPS

BARCELLONA - Novanta minuti per la lode. L’Inter, dopo il pareggio con lo Slavia, affronta la gara più impegnativa nel girone di Champions al Camp Nou contro il Barcellona dove, nella storia del club, l’unica vittoria è arrivata il 14 gennaio 1970 (2-1 con reti di Boninsegna e Bertini e gol per i blaugrana di Fusè). D’accordo, nelle altre cinque partite giocate sono arrivate solo sconfitte senza gol all’attivo, anche se nel cuore dei tifosi resta la semifinale di Champions del 28 aprile 2010 quando la “Remuntada” si bloccò al gol di Piqué. Toccherà ad Antonio Conte invertire la tendenza anche perché, alla luce del passo falso nella prima giornata del gironcino, muovere la classifica è già diventato un obbligo. «Il nostro è un gruppo bello, interessante e sicuramente difficile. Ce ne siamo già accorti con lo Slavia pareggiando in casa, è inevitabile che se hai voglia di andare avanti in questa competizione devi fare punti in ogni campo. Qui non è semplice, sappiamo che affrontiamo una delle squadre candidate a vincerla la Champions, quindi dobbiamo rispettarli. Mi aspetto una partita difficile anche perché c’è un giocatore, Messi, che può spostare l’equilibrio di ogni partita. Sicuramente c’è la voglia di affrontarlo Messi, perché parliamo di un campione unico, poi vediamo chi giocherà: noi dobbiamo essere pronti ad affrontarli con o senza Messi. Noi dovremo fare una partita intensa, con buoni ritmi, essendo bravi nella fase di possesso e altrettanto bravi nelle fasi di non possesso. Il nostro percorso di crescita passa da queste partite e noi ci dobbiamo far trovare pronti. Loro sono già al top, noi abbiamo iniziato un percorso e speriamo di arrivare in alto».
Dopo il Barça ci sarà la Juve. «Sicuramente è una settimana bella intensa per noi, ma per noi la partita della vita è quella che dobbiamo giocare. È strano dover affrontare Messi e Ronaldo in così pochi giorni, per noi deve essere motivo di soddisfazione perché ci presentiamo qui da primi della classe in Italia con sei vittorie. C’è la voglia di giocarci le nostre carte con umiltà sapendo che dobbiamo limare dei difetti, ma deve essere una soddisfazione fare due partite così importanti in pochi giorni. Non abbiamo bisogno di stimoli, perché quelli li dà solo a nominarlo il Barça. Ripeto, quello deve essere un altro step per noi. Paragone con Mourinho? Noi sappiamo che l’Inter ha fatto qualcosa di incredibile e difficilmente ripetibile, fare paragoni è impossibile perché sono epoche diverse e noi ci troviamo all’inizio di un percorso augurandoci di dare soddisfazioni ai nostri tifosi. «Sicuramente preferisco una prestazione incoraggiante piuttosto che venire qui con l’elmetto a difendere la porta ed essere preso a pallonate: noi dobbiamo affrontarli guardandoli negli occhi, non come un pugile che va sul ring e si mette sulla difensiva: questa è la strada da seguire, sappiamo che è tanta quella ancora da percorrere, ma soltanto così si cresce a livello di autostima. Al di là del fatto che abbiano avuto alti e bassi, il Barcellona in Champions sa fare sempre rispettare la sua legge, ma noi, ripeto, siamo qui a giocarcela questa partita contro una squadra che è abituata a giocare per vincere la Champions».

«Sanchez non è scorretto!»
Postilla su Sanchez «Certe cose non mi sono piaciute sulla sua simulazione: Alexis è un ragazzo a posto, non ha protestato per il rigore ma si è rialzato perché voleva continuare a giocare. C’è voluto un po’ a lui per entrare in condizione, è a disposizione ma sicuramente Sanchez ci può dare tanto anche a livello di esperienza». Il cileno giocherà in attacco insieme a Lautaro Martinez. È invece rimasto a Milano Romelu Lukaku, per un piccolo affaticamento al quadricipite: per fortuna gli esami strumentali fatti hanno dato esiti negativi. «Bisogna rispettare le sue sensazioni - ha concluso Conte - Per domenica siamo abbastanza sereni. Pensiamo a fare una bella partita col Barça poi, un minuto dopo il fischio finale, penseremo alla Juve».

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