Materazzi: "Ho picchiato Balotelli dopo il Barcellona" VIDEO

Così l'ex difensore dell'Inter: "In quella circostanza fece cose che non doveva fare e se lo meritò davvero. Ma gli voglio bene e lo considero un fratello". E sulla Juve: "Un esempio di organizzazione. Conte? Da interista è più simpatico"
Materazzi: "Ho picchiato Balotelli dopo il Barcellona" VIDEO

MILANO - "La famosa scazzottata a Balotelli nell'anno del Triplete? Gliel'ho data... A Mario ormai voglio bene, però se l'era meritata". Marco Materazzi, storico ex difensore dell'Inter, torna sull'episodio avvenuto durante la semifinale di Champions League con il Barcellona. "Se l'è meritata, al di là di quello che poi è successo - prosegue il campione del mondo 2006 -. Siamo poi tornati ad essere non amici, di più, come fratelli, perché in quella circostanza lui fece una cosa che non doveva fare. Non giocò bene, e non c'entra niente col discorso della maglietta che tutti dicono, che per me invece passò in secondo piano. Ognuno fa quello che crede e si assume le proprie responsabilità. Io mi ricordo che eravamo sul pullman e siccome lui si aspettava di giocare, sentii da dietro che diceva 'Sto sentendo che non gioco bene', e io gli dissi 'Mario, guarda che se tu entri e non giochi bene, io poi ti devo picchiare, perché noi oggi giochiamo contro i marziani'. E lui 'Ma cosa dici?', quindi risposi 'Mario, io te lo dico, se oggi tu entri e non giochi bene ti gonfio'. E così ho dovuto fare. Perché lui entrò, il mister lo mise perché volevamo fare il quarto gol al Barcellona e sapevamo che andavamo nella tana del lupo dopo 15 giorni e ci potevano fare un c**o così. Lui fece un grandissimo tiro da fuori e lì perse la testa, ma potevamo andare in contropiede. La gente si inc***ò. C'era Milito in panchina che lo voleva ammazzare. Noi credevamo fortemente in Mario e in quella Champions fece diversi gol".

Materazzi: "Il padre disse a Balotelli di lasciar perdere le donne"

Prosegue Materazzi: "Balotelli schignazzava, prendeva in giro scherzosamente il papà. 'Ti son piaciuto?', gli diceva, 'No Mario'. Io pensavo 'Il papà di Mario lo vede come il bimbo d'oro, la gallina dalle uova d'oro e se ne approfitta'. Invece lui gli diceva che doveva giocare di più con i compagni. Era una persona abbastanza grande. E poi a un certo punto gli disse 'Basta andare in giro con tutte queste ragazze'. Io ho pensato che fosse un extraterrestre il papà di Mario. Lui gli disse 'E che dovrei fare?', e il padre gli rispose 'Ma prendi una bella bicicletta e vai a fare un giro al mare'. E io gli dissi 'Mario da oggi tuo papà è il mio nuovo idolo'".

Materazzi: "La Juve è un esempio di organizzazione"

"La serietà di Conte penso sia indiscutibile. Era discutibile forse il suo passato, ma adesso è diventato interista e mi sta più simpatico", dice col sorriso Materazzi. "Penso che il lavoro che sta facendo, riducendo tantissimo il gap con le prime, sia importantissimo per il futuro. È normale che manca ancora qualcosa. Gli altri sono l'Inter del 2010, perché hanno 22 giocatori extraterrestri. L'Inter non me ne voglia, ma li sta costruendo, li sta cercando, li sta trovando, ma ne ha ancora 12-14. Se riesce ad averne 20 anche l'Inter, penso che poi possa fare grandi cose sia in Europa che in Italia. La Juve? Stanno ristrutturando un po' tutto, penso anche al nuovo centro sportivo. Tante cose che, è brutto da dire perché sapete quanto detesto sportivamente la Juventus, però loro sono primi in questo. Hanno fatto lo stadio, hanno fatto il museo, hanno strutture incredibili, quindi tanto di cappello. Anzi, c'è da prenderli come esempio. L'Inter deve rimanere sempre l'Inter, però deve adeguarsi, è come un allenatore che deve adeguarsi alle nuove metodologie e se non lo fai perché sei testone, sbagli. Quindi penso che in futuro ci si possa togliere grandi soddisfazioni, anche perché i cicli sono fatti per essere aperti e per essere chiusi. Speriamo finisca presto quello della Juve".

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