Bergomi: "Inter, prenditi l'Europa League"

L'ex difensore nerazzurro: "Sollevare il trofeo cambierebbe l'intera stagione. Le parole di Conte mi hanno fatto pensare a quando il Trap diceva che allenare l'Inter è come stare dentro una centrifuga.
Bergomi: "Inter, prenditi l'Europa League"© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

MILANO - Dici Beppe Bergomi, senti Inter. Ma anche Coppa Uefa - ne ha vinte ben tre in nerazzurro -, quella che oggi si chiama Europa League e che da domani sera vedrà protagonista proprio la squadra di Antonio Conte, impegnata negli ottavi contro il Getafe. Mentre giovedì sarà il turno della Roma di Fonseca contro il Siviglia. Due partite senza un domani: niente andata e ritorno, tutto in una notte. Lo "Zio" domani sera sarà in studio a Sky per commentare il pre e il post partita dell'Inter.

Bergomi, domanda secca: l’Inter può vincere l’Europa League?

"Sì la può vincere. Detto questo, ora ci saranno sfide secche, non si potrà sbagliare e quindi potrebbero esserci delle sorprese. Anche perché con tutto quello che è successo, è difficile dire che sia favorito, se chi ha giocato molto come le squadre italiane o inglesi, o chi, come le spagnole o le tedesche, è fermo da più settimane. Devo dire che per quanto riguarda l'Inter, mi sembra che la squadra stia bene, sia in salute. Ho commentato personalmente la sfida col Napoli e poi ho seguito la vittoria a Bergamo con l'Atalanta. Ho visto una buona Inter. Di sicuro i nerazzurri, essendo favoriti sulla carta, avranno maggiore pressione, ma hanno tutto per battere il Getafe".

Gli spagnoli che avversario saranno per l'Inter?

"Il Getafe ha finito male il campionato, non è ripartito bene dopo il lockdown, però rimane una squadra rognosa, che difende in blocco, che concede pochi spazi per poi ripartire in contropiede. L'Inter contro squadre del genere ha faticato in campionato, tant'è vero che ha fatto più punti in trasferta. Secondo me l'Inter dovrà avere pazienza, sfruttare le combinazioni fra le due punte come avveniva soprattutto a inizio campionato. Sarà fondamentale la velocità della manovra. L’Inter non ha un giocatore che salta l'uomo, forse c'è Sanchez, ma ora penso sia dura rinunciare in partenza a Lautaro, quindi sarà importante giocare rapidamente. E, come detto, servirà pazienza, non farsi innervosire".



L’esito dell’Europa League potrebbe cambiare i giudizi sulla stagione nerazzurra?

"Sì, assolutamente. E come sempre, direi. In Italia critichiamo anche chi vince, ne sanno qualcosa la Juventus e Maurizio Sarri. Se l’Inter farà un bel percorso in Europa League e dovesse addirittura vincerla, la stagione sarebbe molto positiva con il secondo posto in campionato e la coppa. Secondo me non era scontato arrivare secondi in Serie A. L'Inter è partita forte, poi ha avuto un calo importante prima del lockdown che le è costato il lottare per lo scudetto fino alla fine: le sconfitte con Juventus e Lazio hanno pesato a livello di convinzione più dei passi falsi alla ripresa con Bologna e Verona".

Che spiegazione si è dato degli ultimi pesanti sfoghi di Conte?

"Quando vivi ambiente l'Inter, e io l’ho vissuto per tanti anni, hai sempre l'impressione che le pressioni dall’esterno siano più forti. Quando giocavo, da dentro, mi dicevo che la Juventus aveva maggiore protezione all'esterno, il Milan aveva le tv dietro, mentre noi eravamo delle banderuole al vento. Quando ascolto Conte, mi sembra di sentire il Trap quando diceva che allenare l'Inter era come stare in una centrifuga. Io per un verso lo capisco quando dice che non viene valutato bene il suo lavoro, dall'altro credo che voglia stanare la società, farla crescere a tutti i livelli. Detto ciò, trovo che l'ultima uscita dopo la gara con l'Atalanta sia stata molto forte, forse troppo".

Ma secondo lei c’è margine per proseguire insieme o Conte ha voluto porre le basi per una separazione?

"Non lo so, lui senza dubbio ce l’ha con determinate persone. Mentre lo ascoltavo, mi chiedevo: 'Perché sta facendo così?'. Con le sue parole Antonio ha voluto ricompattare la squadra parlando bene di tutto l’ambiente di Appiano, infatti ha citato Oriali, i magazzinieri e chi lavora al centro sportivo. Conte ha detto: 'Noi ci siamo, sono gli altri che non ci aiutano'. Poi, magari ha invece voluto creare uno strappo con la società. Però, ripeto, non escludo che sia stato un modo per dire, a suo modo, quindi forte, 'Cresciamo insieme'".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Inter, i migliori video