Eriksen al centro dell'Inter che verrà

Il danese, pupillo di Zhang, giocherà sempre, a prescindere dal tecnico che siederà in panchina. Farà il trequartista se rimarrà Conte, il regista davanti alla difesa in caso arrivasse Allegri
Eriksen al centro dell'Inter che verrà© Marco Canoniero

MILANO - Per annunciarlo al mondo, Suning ha chiesto (e ottenuto) che venisse aperto il Teatro alla Scala per essere sfondo al servizio fotografico che lo ritraeva per la prima volta da interista dopo la firma con Steven Zhang. Sempre Suning lo ha scelto come testimonial per la maglia bianca, quella da trasferta, per la stagione che verrà studiata per celebrare il "senso di orgoglio e il desiderio d’innovazione" cittadino. Questo perché Christian Eriksen, per Zhang rappresenta, proprio come Romelu Lukaku, la novità dell’Inter, un club che guarda alla Premier come stella polare sia nella scelta dei giocatori, sia per ampliare gli orizzonti del marketing. Da lì è arrivato pure il terzo giocatore alla voce monte ingaggi (Alexis Sanchez) e potrebbe arrivare l’uomo scelto per supportare Eriksen nel 3-4-1-2 studiato da Antonio Conte come un vestito su misura per il danese. Il prescelto è Tanguy Ndombele, “dobermann” da affiancare a Barella e a Sandro Tonali (altra new entry nell’estate nerazzurra) per mettere (tanta) legna alle spalle di Chris che in questa Inter non riesce proprio a trovare spazio.



Un problema che va risolto. E Conte è il primo a saperlo, considerato che per convincere il Tottenham a lasciar partire Ndombele il club è disposto a sacrificare Milan Skriniar in uno scambio alla pari. Il destino, per Skriniar (e pure per Ndombele), cambierebbe diametralmente nel caso in cui il rapporto tra Conte e l’Inter, già molto sfilacciato, dovesse ulteriormente deteriorarsi fino al divorzio. In quel caso, Marotta punterebbe tutte le sue carte su Massimiliano Allegri il quale, riportando in auge la difesa a quattro, ripartirebbe ovviamente da Skriniar che proprio in quel sistema di gioco (come dimostrano le stagioni con Spalletti) riesce a dare il meglio. Per Eriksen, al contrario, la situazione non cambierebbe granché, considerato che il danese - per Suning - resta assolutamente al centro del progetto. Allegri, che alla Juve ha fatto le sue fortune con un regista basso di qualità (prima Andrea Pirlo, quindi Miralem Pjanic) potrebbe provarlo proprio in quel ruolo, ovvero da play basso, per avere al centro dell’ingranaggio un uomo con la visione da trequartista, quindi abile nel verticalizzare verso le punte.

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