Eriksen ritrovato, ma adesso l'Inter gli chiede di più

Il trequartista vuole spazio, ma per convincere Conte non basta la classe: deve tirare fuori quel carattere che finora ha mostrato soltanto a parole
Eriksen ritrovato, ma adesso l'Inter gli chiede di più© LAPRESSE

MILANO - Prima un rigore calciato alla perfezione contro le Faer Oer, quindi una galoppata di 60 metri per superare il portiere dell’Islanda. In attesa di disputare la gara numero 100 con la nazionale della Danimarca - domani alle 20.45 a Wembley contro l’Inghilterra -, Christian Eriksen ha inviato un altro personale sms ad Antonio Conte e all’Inter: io ci sono. Eriksen, il suo rendimento e il suo impiego nella squadra nerazzurra sono ormai diventati una sorta di ritornello di questo strano e inedito 2020. Arrivato come il grande colpo del gennaio 2020, l’acquisto che poteva ulteriormente ridurre il gap con la Juventus, l’ex Tottenham non è mai riuscito a convincere del tutto.

Spiraglio derby

Eriksen rimane senza dubbio un giocatore di grande talento e con caratteristiche uniche nell’organico di Conte. Talmente uniche che probabilmente si sposano poco con le idee di calcio dell’allenatore. Conte che ha provato a plasmare l’Inter su Eriksen, quando da giugno ha deciso di inserire anche il trequartista, mutando il 3-5-2 nel 3-4-1-2. Un esperimento che non ha portato i suoi frutti, tant’è che nell’esaltante cavalcata in Europa League ad agosto è tornato all’amato e sicuro 3-5-2, con Eriksen sempre inizialmente in panchina dagli ottavi alla finale. Adesso le defezioni potrebbero aprirgli nuovi spiragli nel derby, anche se - sulla carta -, i titolari per il Milan sembrano essere Vidal, Brozovic e Barella. Detto ciò, ovvero che Eriksen riesca a ritagliarsi uno spazio fra derby e Champions, molto del futuro del danese passerà dai prossimi due mesi. Da qui a fine 2020, l'ex Tottenham dovrà dimostrare il suo valore anche in nerazzurro. Perché se è vero che il sistema di gioco e le idee di calcio di Conte forse non si sposano a pieno con le sue qualità, va però sottolineato come Eriksen debba metterci qualcosa in più di suo, quel carattere mostrato a parole, ma poco in campo, dove spesso sembra essere un corpo estraneo, poco partecipe alla "vita" della partita.

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