Lautaro, la crisi del Toro mette in ansia l'Inter

Il sogno (solo rimandato) di andare al Barça, le pressioni e le aspettative: l'argentino inquieto non segna più. E con Sanchez ko, Conte ha la coperta corta in attacco
Lautaro, la crisi del Toro mette in ansia l'Inter© Inter via Getty Images

MILANO - Lautaro si è fermato a La Paz. Contro la Bolivia, era il 13 ottobre, il Toro ha segnato l’ultima rete della stagione. Una volta tornato all’Inter, Antonio Conte ha ritrovato la copia sbiadita dell’attaccante che aveva lasciato, a segno con regolarità disarmante nelle prime tre gare giocate contro Fiorentina, Benevento e Lazio. Siccome è escluso che la vista di Lio Messi in Nazionale abbia aumentato la nostalgia di non essere andato a Barcellona, il calo di rendimento di Martinez va imputato ai ritmi da stakanovista imposti da una stagione che non lascia prigionieri, con i sudamericani costretti pure a onorare interminabili qualificazioni ai Mondiali. Il problema, per l’Inter, è che l’infortunio patito da Alexis Sanchez (atteso almeno in panchina sabato nella sfida contro il Parma) e la scarsa verve dei centrocampisti (finora un solo gol, firmato da Gagliardini che di professione fa altro...) hanno liofilizzato al solo Romelu Lukaku le risorse disponibili davanti ai portieri avversari e il fatto che Conte a Kiev abbia spedito Perisic a fare la seconda punta, considerato che Lautaro era totalmente avulso dalla partita (18 palloni toccati fino alla sostituzione), dimostra quanta poca scelta abbia davanti l’allenatore.



Il ruolino di marcia dell’argentino mostra un’evidente crisi da sovraccarico. Nel derby, il Toro è durato un tempo, il primo, in cui ha fatto fuoco e fiamme con Kjaer per poi eclissarsi alla distanza. Calo di rendimento imputabile alle fatiche con la Nazionale (dopo tutto era piombato a Milano dai 3.650 metri di La Paz...) tanto che Conte, per l’esordio in Champions con il Borussia Mönchengladbach ha scelto Sanchez. L’infortunio del cileno ha portato in campo Martinez a inizio ripresa e lì l’attaccante ha dato il meglio di sé: prima ha messo lo zampino sul gol dell’1-0, poi ha centrato un clamoroso palo con un gran tiro al volo sul cross al bacio di Darmian. Episodio, unito alla insoddisfazione per il 2-2 finale, che ha messo un tarlo nella mente di Lautaro, come prova quanto accaduto a Genova quando, dopo aver discusso animatamente almeno un paio di volte con Lukaku, Eriksen e quindi Bastoni, l’argentino - una volta sostituito - ha dato il cinque ai compagni e ha scaricato tutta la sua frustrazione contro la seduta della panchina, colpita tre volte. Rabbia contro una prestazione fortemente negativa, “lavata” anche con la presenza in conferenza stampa al fianco di Conte a Kiev, peccato che tutti all’Inter si attendevano una risposta pure in campo, invece Lautaro, oltre a essere per distacco il peggiore, a inizio ripresa ha “perdonato” lo Shakhtar sbagliando un’occasionissima a porta spalancata.

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