L'Inter oltre Eriksen: occhi su Malinovskyi e De Paul

L'incompatibilità tattica con Conte è ormai acclarata. E i nerazzurri guardano già al futuro...
L'Inter oltre Eriksen: occhi su Malinovskyi e De Paul

MILANO - Domenica a Bergamo, il giocatore che più si è scaldato dopo Ivan Perisic (preallertato già nel riscaldamento per il problema patito da Lautaro Martinez nel riscaldamento), è stato Christian Eriksen. Che, una volta esaurite le sostituzioni, si è accomodato con aria alquanto perplessa in panchina. Tra Atalanta e Real, il danese non ha masso piede in campo. Stesso discorso a Roma con la Lazio, mentre nel derby e a Kiev è entrato nel finale. L’unico big match tra campionato e Champions giocato dal trequartista come titolare, è stato quello con il Borussia Mönchengladbach. In Serie A, le uniche gare dal 1’ invece Eriksen le ha giocate con Fiorentina, Genoa e Parma: non una prospettiva esaltante, considerato che proprio il 2-2 contro la squadra di Liverani a San Siro è sembrato un punto di non ritorno nel rapporto tra Antonio Conte e il giocatore, sempre sopportato e mai realmente supportato, come provano le sue presenze a intermittenza (mai nelle partite che contavano), pure nella seconda parte della scorsa stagione, quando Conte ha dovuto scartare questo regalo un po’ indigesto, visto che aveva chiesto - senza ottenerlo - Arturo Vidal. Il quale, non a caso, da quando è all’Inter gioca pure quando non si regge in piedi per la fatica.

In mezzo, la coperta è corta

L’incompatibilità tattica è ormai conclamata: ed Eriksen - come provano le sue esternazioni in Nazionale (dove gioca sempre e pure bene) - è ormai insofferente a una condizione mai vissuta in carriera. Il ritorno di Gagliardini, imprescindibile per Conte essendo, come da lui stesso ammesso, l’unico centrocampista difensivo in organico, è destinato a togliergli ancora più spazio, considerato che nel ruolo di trequartista gli sono davanti Barella (finora il titolare come incursore) Vidal e, pure Sensi, sempre che sia disponibile. Questo è un altro punto dolente per Conte: l’azzurro utilizzerà la sosta per svolgere un programma di recupero studiato ad hoc, mentre Vecino è fuori dai radar da mesi. Considerati i problemi di Eriksen, quelli di Nainggolan (che, a giudicare da quanto detto dall’allenatore dopo la gara con il Parma, ad Appiano non sarebbe all’altezza degli altri) e i due lungodegenti, la coperta è corta pure in mezzo al campo dove a inizio stagione sembrava che l’abbondanza regnasse sovrana. 

Che qualcosa si stia muovendo sull’argomento è dimostrato dal fatto che Piero Ausilio abbia intensificato l’opera di scouting su Ruslan Malinovskyi che, ai tempi del Genk, giocava a centrocampo e che - dopo essere stato forgiato dal Gasp all’Atalanta - potrebbe garantire quei gol che mancano ora all’Inter. Il preferito però resta Rodrigo De Paul che l’Inter aveva bloccato un anno fa per [...]

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