Lukaku: Scudetto? L'ho sentito quando abbiamo battuto l'Atalanta

L'attaccante belga e il compagno di reparto, Lautaro Martinez, commentano la vittoria dello scudetto e le tappe fondamentali per conquistarlo
Lukaku: Scudetto? L'ho sentito quando abbiamo battuto l'Atalanta© ANSA

Nonostante si sia già laureata campione d'Italia, l'Inter di Antonio Conte continua a macinare vittorie una dietro l'altra. Domani (sabato 15 maggio) i nerazzurri sfidano la Juve all'Allianz Stadium e hanno l'opportunità di fare uno sgambetto alla squadra di Pirlo, in piena lotta per un posto nella prossima edizione della Champions League. Intanto, la coppia d'attacco nerazzurra, Lukaku-Lautaro Martinez, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Dazn. Il belga, finito nella bufera per la festa di compleanno abusiva in un hotel di Milano, ha parlato del cammino dell'Inter verso il tricolore: "La partita dove abbiamo iniziato il percorso verso lo scudetto è stata quella contro il Sassuolo. Lì abbiamo cambiato il modo di giocare e cominciato ad essere più compatti. Giocavano Lauti e Alexis, io ero in panchina, ma ho capito subito che la squadra era davvero unita". Tornando a un girone fa e al 2-0 in casa contro la Juve ammette: "Dovevamo ancora giocare contro Milan, Atalanta e Lazio. Rispetto alla scorsa stagione abbiamo vinto molti piuù scontri diretti: abbiamo dimostrato di essere più forti. Dopo la vittoria contro l'Atalanta mi sono detto: 'Ok, è finita. Ci siamo per lo Scudetto'. Non potevo dirlo, ma l'ho pensato subito". Sul derby di ritorno vinto 3-0 rivela: "Nella settimana pre-derby ci siamo allenati a un livello altissimo. Ho detto a Lauti: 'Questa partita non la perdiamo mai, è impossibile'. A chi era rivolta la mia esultanza? In settimana avevo parlato con il mister e ci avevamo scherzato su...".

Inter, Lautaro Martinez sull'intesa con Lukaku

Grande soddisfazione anche per il compagno di reparto Lautaro Martinez: "Dopo la sconfitta contro il Milan e l'uscita dalla Champions abbiamo cambiato tanto la testa e il modo di lavorare perchè volevamo davvero vincere qualcosa. Alla fine pensavo che saremmo arrivati tutti più vicini in termini di punti, non immaginavo certo questa differenza. Tutto questo è incredibile anche per me, visto che sono sempre arrivato secondo". Sull'intesa con Lukaku rivela: "Quando Romelu è arrivato io ero all'Inter già da un anno. Il primo giorno che l'ho incontrato mi ha detto: 'Ti farò segnare un sacco di gol'. Da li' è cominciato tutto". Stessa domanda al gigante belga: "Quando ho visto Lauti per la prima volta c'era anche suo padre. Gli ho detto: 'Tra due anni io e tuo figlio vinceremo qualcosa insieme'. Noi lavoriamo per la squadra. Se mi rendo conto che lui è piuù caldo, mi metto da parte e lo cerco sempre". I due attaccanti parlano anche dei compagni di squadra. Lukaku si sofferma su Hakimi ("Ora si è integrato alla grande, è diventato molto importante") e Barella ("È la voce della squadra. Ogni squadra ha bisogno di giocatori pronti ad andare in guerra e noi di giocatori così ne abbiamo tanti"), mentre Lautaro elogia Darmian ("È un professionista, se glielo chiedi fa anche il portiere") ed Eriksen ("Un artista. Mi ricordo il primo allenamento che ha fatto qui. Ha fatto due gol pazzeschi da fuori area").

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