Inter-Suning, la cessione si avvicina

C’è una nuova banca che cerca investitori: il 2023 per lasciare. Da tempo la famiglia Zhang insegue maggiori introiti
Inter-Suning, la cessione si avvicina© Inter via Getty Images

MILANO - Il periodo è caldo, non solo per i problemi palesati in campo dalla squadra di Simone Inzaghi nel primo mese della stagione. Sono ormai mesi che si rincorrono rumors e indiscrezioni sul futuro dell’Inter e nell’ultimo periodo le voci si sono intensificate con aggiornamenti che arrivano con frequenza quasi quotidiana da tutte le parti del mondo. Il tutto fa supporre che una svolta sia ormai imminente; che non significa a breve, magari già in questi mesi finali del 2022, ma è assai probabile che per una svolta societaria non bisognerà attendere il 2024, quando scadranno i tre anni di tempo per Suning per rimborsare il fondo statunitense Oaktree che nel maggio 2021 ha prestato 275 milioni a Great Horizon, la controllata di Suning tramite cui il gruppo di Nanchino possiede la maggioranza del club con il 68,55% delle azioni, quote utilizzate come pegno per lo stesso finanziamento. La famiglia Zhang sta cercando da tempo nuovi introiti, ovvero da quando nel 2020 il Governo cinese ha bloccato la possibilità per le proprie aziende di investire all’estero soprattutto in attività come lo sport. L’obiettivo di Suning era quello di trovare un socio di minoranza, per questo è stato dato mandato a Goldman Sachs di vagliare il mercato internazionale, ma negli ultimi anni, come ovvio che sia in questi casi, si sono avvicinati solamente gruppi interessati all’intero pacchetto azionario. A inizio 2021, dopo la due diligence sui conti nerazzurri, si era arrivati anche a un’offerta ufficiale da parte del fondo inglese Bc Partners, ma gli oltre 800 milioni messi sul piatto non furono accettati. La famiglia Zhang all’epoca valutava l’Inter oltre il miliardo di euro e oggi quella quotazione è salita a 1.2 miliardi, ovvero la cifra servita a RedBird per acquistare il Milan da Elliott.

Zhang, nuovo mandato

La questione è comunque ancora aperta. Va detto che non risultano in corso due diligence e la famiglia Zhang continua a ribadire di voler mantenere la maggioranza del club. Il 16 ottobre, però, in Cina scatterà il Congresso del partito comunista cinese e potrebbe essere ribadita l’indicazione di non investire all’estero, soprattutto per chi ha dei ruoli all’interno del partito e Zhang Jindong, papà di Steven, dal 2018 è proprio uno dei delegati incarica del Congresso. A quel punto, Suning potrebbe essere costretta ad accelerare le pratiche d’addio. Forse anche per questo, stando a quanto rivelato da “Il Sole 24 Ore”, oltre a quello consegnato a Goldman Sachs, gli Zhang avrebbero affidato un secondo mandato per la ricerca di soci disposti a rilevare il 30% del club: si tratta della banca d’affari statunitense Raine Group, specializzata in media, tecnologia e sport, protagonista nei mesi scorsi della trattativa che ha portato il Chelsea da Abramovich al consorzio guidato dall’imprenditore americano Todd Boehly. Gli Stati Uniti, dove Zhang ha passato diverso tempo nel corso degli ultimi due anni, rimangono il terreno “di caccia” preferito; da lì nelle ultime annate sono arrivati molti gruppi che hanno investito nel calcio europeo. A fine 2021, restando in ambito nerazzurro, si era parlato di un sondaggio da parte dell’uomo d’affari newyorkese nel campo sanitario Daniel E. Straus, mentre recentemente è spuntato l’interesse del co-proprietario della squadra di basket Nba dei Sacramento Kings, Vivek Ranadivé, ingegnere di origine indiana, fondatore di numerose aziende nel settore dell’informatica. Secondo "Il Sole 24 Ore" Zhang - contestato nell'ultima settimana dagli ultras della Curva Nord e al centro di un'istanza presentata presso il tribunale di Milano da parte un gruppo di banche cinesi per recuperare circa 250 milioni di prestito ottenuto in patria - starebbe ormai aspettando solamente l'offerta giusta per vendere l'Inter e nelle prossime settimane verrà scelto come consulente anche uno studio legale. La valutazione di 1.2 miliardi euro - ritenuta fondamentale da Suning per non uscire di scena in perdita -, unita alla sopracitata causa delle banche cinesi, rappresentano un doppio scoglio non semplice da superare per i possibili compratori (l'Inter ha pure un indebitamento molto alto), ma le recenti novità sullo stadio potrebbero invece rivelarsi un assist per avvicinarsi alla cifra richiesta.

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