Inter, Lukaku blinda la difesa

Inzaghi è convinto che con il belga la squadra risolverà il problema dei tanti gol subiti in trasferta
Inter, Lukaku blinda la difesa© Marco Canoniero

MILANO - Lo scudetto si può anche vincere perdendo sette partite (l’ultimo a riuscirci è stato Maurizio Sarri con la Juventus, campionato 2019/20: l’Inter è già a 5), ma di certo non si vince avendo la 12ª difesa del torneo. Dato mortificante per l’Inter inzaghiana che ha incassato 22 gol al pari di Monza e Sassuolo e quasi imbarazzante se si prendono in considerazione soltanto i gol presi fuori casa. Qui il pallottoliere segna 18: in Serie A solo il Bologna ha fatto peggio (19 ma sei di questi li ha presi tutti insieme proprio dall’Inter a San Siro). Beppe Marotta, nelle vesti di amministratore delegato ma pure di ragioniere, ha invitato Simone Inzaghi e il suo staff a risolvere questo problema che ha rappresentato una costante nella prima parte della stagione nerazzurra come provano pure le ultime tre trasferte, in cui André Onana ha raccolto 2 palloni dalla porta a Bergamo e Torino e addirittura 3 a Firenze. Inzaghi, più volte interrogato sull’argomento, ha sempre parlato di dettagli da limare, però in cuor suo sa già quale può essere la soluzione del problema: il ritorno al centro dell’attacco di Romelu Lukaku.

“A fisarmonica”

Siccome la fase difensiva riguarda tutta la squadra, convinzione dell’allenatore è che i disagi dell’Inter in trasferta siano dovuti alla necessità di accompagnare l’azione, lasciando il fianco scoperto alle ripartenze. La sua squadra - non va dimenticato - anche un campionato fa aveva iniziato la stagione incassando troppi gol, ma poi ha trovato un equilibrio (dopo 15 giornate, sono 7 le reti in più subite rispetto al torneo scorso). Differenza che può essere imputabile anche a un paio di concause: l’Inter a sinistra ora ha Dimarco, non più un giocatore portato a “strappare” quale era Perisic; mentre Brozovic (l’equilibratore davanti alla difesa) ha saltato 5 partite e dopo il rientro con la Juve ha sempre giocato spezzoni nel finale. La soluzione per porre un argine all’emorragia, come spiegato, può essere per Inzaghi il ritorno di Lukaku. Questo perché Big Rom il meglio lo dà (come visto dall’allenatore nel biennio contiano) in campo aperto, il che - soprattutto fuori casa - può permettere all’Inter di alternare fasi di possesso ad altre in cui abbassa il baricentro senza però perdere pericolosità. Un assetto a “fisarmonica” che può essere doppiamente premiante: da un lato garantendo ai centrali maggiore copertura, dall’altro offrendo un’arma tattica in più - il lancio lungo - finora sfruttata troppe poche volte. Quasi superfluo sottolineare pure l’effetto sulla psicologia degli avversari che può comportare affrontare un’Inter con Lukaku oppure senza Lukaku.

Ds in missione

Da ieri Big Rom è in Kuwait, tappa di avvicinamento scelta dal Belgio per preparare la rassegna iridata. L’ennesima risonanza magnetica fatta al bicipite femorale sinistro ha confermato come il giocatore sia vicino alla guarigione ma, visti i precedenti, nessuno prenderà rischi anche perché obiettivo del ct Roberto Martinez è avere a disposizione il suo fuoriclasse per la fase a eliminazione diretta. Considerando che la rassegna iridata è tutta condensata intorno a Doha, non ci sarebbe da stupirsi se Lukaku settimana prossima ricevesse pure la visita di Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, che volerà in Qatar per vedere alcune partite e per riaprire i canali diplomatici con gli operatori di mercato e i dirigenti delle altre grandi d’Europa presenti nell’emirato. L’augurio di Inzaghi è invece che Lukaku si ripresenti ai suoi ordini il più tardi possibile: vorrà dire che il Belgio avrà disputato un grande Mondiale. Dopo una prima parte di stagione passata in bacino di carenaggio, anche una svolta dal punto di vista psicologico può essere importante per far sì che l’Inter a gennaio ritrovi il vero Lukaku, ovvero il giocatore scelto per vincere la seconda stella. Progetto che, in caso di vittoria nello scontro diretto con il Napoli, potrebbe tornare di attualità pure a latitudini nerazzurre.

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