Inter, perché il ko al Napoli è la grande rivincita di Simone Inzaghi

E pensare che, in autunno, c'era chi voleva l'esonero dell'allenatore capace di vincere uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e di riportare i nerazzurri fra le prime sedici squadre della Champions. Elogio di un tecnico resiliente e sempre più bravo

Due ottobre 2022, tre mesi e tre giorni fa. Titoli colti fior da fiore, saltabeccando da un  sito all'altro: "Inzaghi rompe con l'Inter, c'è già il nome del sostituto". "Inter, l'esonero di Inzaghi è più vicino. Si pensa a un grande ritorno". "Inzaghi è in bilico: in 9 giorni  si gioca la panchina". E via esonerando con amplissimo anticipo il quarantaseienne tecnico piacentino che,  succeduto a Conte il 3 giugno 2021, ha vinto una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, ha sfiorato subito lo scudetto e per due volte ha riportato i nerazzurri fra le prime sedici squadre della Champions League, lotto che li vedseva assenti da dieci anni.

Il calcio ha la memoria corta e ancora di più molti tifosi, non tutti certo, poiché non bisogna mai generalizzare. Si capisce come mai suoni grande rivincita di Simone la vittoria dell'Inter sul Napoli capolista che ha incassato la prima sconfitta stagionale, interrompendo la striscia di undici vittorie consecutive e vantando il miglior attacco del torneo. Una soddisfazione così, Inzaghi se l'è meritata tutta: per la sua resilienza nel passaggio più delicato  della sua esperienza millanese, per la sagacia tattica con la quale ha imbrigliato il gioco di Spalletti, a cominciare dalla difesa blindata che ha neutralizzato Osimhen e Kvaratskhelia, proseguendo con Darmian e Dzeko mattatori, per arrivare al bis della splendida prova in Champions League con il Barcellona.

Si aggiunga che Inzaghi guida una squadra la cui società si confronta quotidianamente con le problematiche di bilancio, la ricerca di nuovi partner, le strategie di Suning, la vicenda Skriniar, trascinantesi da mesi e ancora in attesa di una soluzione definitiva. Ecco perché s'impone l'elogio di Simone. Meritato sul campo.

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